Torre per uffici e residenze, Polo Commerciale Porta di Roma
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Torre per uffici e residenze, Polo Commerciale Porta di Roma

Valle Architetti Associati

Torre per uffici e residenze, Polo Commerciale Porta di Roma
Scritto da Francesco Pagliari -

Il complesso del Polo Commerciale Porta di Roma, situato a nord della città a ridosso del Gran Raccordo Anulare, è un insediamento di notevoli proporzioni, in cui si collocano tre ampie strutture di ipermercati, che comprendono settori merceologici diversificati, e una galleria commerciale con numerosi negozi; un vasto parcheggio interrato a due piani risponde alle necessità di accesso automobilistico agli edifici commerciali, anch’essi a due livelli. L’insediamento costituisce un agglomerato che tende a rappresentare un carattere di porzione urbana; i collegamenti pedonali si intrecciano nella piattaforma, sulle coperture si distinguono gli elementi tecnici dei lucernari, come corpi architettonici rivestiti di lastre metalliche a denotare il susseguirsi di forme ricorrenti, distinte da una netta geometria. Il complesso richiama un’identità, nell’impostazione del piano urbanistico e nella struttura architettonica, delineando un nucleo rilevato, una piattaforma o basamento da cui si innalzano volumi. L’assetto materiale della costruzione denota scelte progettuali: le pareti degli edifici commerciali rivestite in lastre di cemento armato determinano un richiamo per coloritura e aspetto di finitura in superficie alle qualità percettive del tufo: le lastre prefabbricate assumono per mezzo di una verniciatura le sfumature di colore della pietra tradizionale e mostrano in superficie l’aspetto poroso del tufo. Appare così una sorta di terrazzamento, un rilievo artificiale definito da fasce, a duplice tonalità, di volumi in orizzontale. La Torre B1 per uffici e residenze si compenetra in questo paesaggio architettonico: il volume, di chiarezza geometrica, svetta per 13 piani, elemento segnaletico per l’insediamento commerciale, ed arricchimento funzionale, innestando una logica urbana per parti che si integrano in un insieme. L’edificio inizialmente era destinato ad albergo, o insieme di unità d’alloggio suddivise per la maggior parte in monolocali, con la presenza di un’unità a due vani e di una a tre vani per ogni piano; il progetto tuttavia deve rispondere ad una variazione nel programma realizzativo: mutano le funzioni, accogliendo una destinazione mista, ad uffici e residenze (quest’ultime a partire dal sesto piano), con accesso separato e parallelo a piano terra. Nella trasformazione funzionale la pianta-tipo dei piani mantiene il proprio schema organizzativo, il corridoio longitudinale distributivo, il gruppo scale ed ascensori in posizione centrale verso l’affaccio orientato a nord-est. Nell’aggregazione degli alloggi si ottengono tagli di piccole dimensioni, utili per residenze anche a carattere temporaneo: nel piano-tipo, si confermano tre alloggi monolocale, si creano quattro bilocali per accorpamento e si enumerano due unità a tre vani, nell’affaccio ovest dell’edificio. La porzione ad uffici mostra un criterio omogeneo di accorpamento, conseguendo cinque unità di pari rilevanza per piano. Il punto di maggior caratterizzazione della Torre consiste nella dotazione di balconi e terrazze che segnano tre delle facciate, lasciando libero il prospetto sud-est, su cui si collocano i pannelli fotovoltaici in parallelo alla superficie parietale chiusa. Gran parte degli alloggi si espande, quindi, verso l’esterno con la serie di balconi collegati fra loro secondo schemi geometrici che percorrono i prospetti, figurando grandi elementi decorativi e di riconoscibilità a distanza, come segnali: i balconi formano linearità orizzontali ripetute lungo il prospetto sud-ovest dell’edificio, e denotano gli angoli del prospetto nord-ovest, risvoltano sulle altre facciate, ed unendosi anche in verticale vengono a formare elementi di forte caratterizzazione che segnano i prospetti come se si trattasse di un partito decorativo geometrico a greca con andamento verticale, mostrando nel contempo un’evidente consistenza volumetrica. Gli alloggi di maggiori dimensioni dispongono così di una sorta di loggia che unisce due affacci. I parapetti dei balconi in lamiera traforata forniscono ulteriore trama di tessitura ai prospetti, su pareti rivestite in lamine metalliche, che mostrano coloritura prevalente in grigio con alcuni settori in blu: un richiamo alla parete sud-est su cui i pannelli fotovoltaici disegnano un reticolo di strisce blu. Trama architettonica compiuta, la Torre orienta l’intera percezione dell’insediamento con la propria caratterizzazione: denotare il paesaggio ai margini della città, per valere come parte urbana integrante, non soltanto in quanto aggregazione di nuclei commerciali.

Francesco Pagliari

Luogo: Roma
Committente: Porta di Roma
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie Costruita: 13.660 m2
Costo: 14.000.000 Euro 
Architetti: Valle Architetti Associati - Piero Valle, Ugo Tranquillini, Stefano Bindi, con Servizio Ingegneria Lamaro Appalti
Impresa di Costruzione: Ellepi
Consulenti Strutture: SBG & Partners - biggiguerrini ingegneria
Impianti: Enetec
Fotografie: © Giuseppe dall’Arche


Valle Architetti 
Lo studio Valle Architetti, con sedi a Udine e a Milano, è composto da tredici progettisti e svolge attività nei campi della progettazione architettonica e urbanistica. Fondato da Nani e Gino Valle all’inizio degli anni ‘50, ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali con progetti e realizzazioni di complessi terziari, produttivi e residenziali nelle maggiori città italiane e in centri internazionali come New York, Parigi e Berlino. Dal 2003 lo studio è guidato da Pietro Valle e Piera Ricci Menichetti ed è attivo con diversi progetti su grande scala di complessi terziari e pubblici in diverse città italiane. Negli ultimi anni ha completato la progettazione esecutiva e la costruzione della nuova sede della Deutsche Bank nel quartiere Bicocca a Milano (1997-2005) e del Teatro Comunale di Vicenza (2001-2007). All’interno del Piano urbanistico di riconversione dell’area Portello a Milano ha progettato e costruito l’Aggregato Commerciale (2003-2005), Menzione d’Onore alla Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana nel 2006, e sta realizzando il complesso della piazza con gli uffici, un progetto esposto alla Biennale Architettura 2011 nella mostra AILATI.
A Roma ha progettato e costruito il centro commerciale “Porta di Roma” all’interno del piano urbanistico dell’area Bufalotta (1997-2007), sviluppato il progetto urbanistico per un business park a Fiumicino (2003-2005) e iniziato il Parco Tematico dell’Automobile Mercedes sul Grande Raccordo Anulare (2008-2009). Lo studio sta attualmente lavorando al progetto del Polo Universitario di Padova con tre edifici: casa dello studente, centro linguistico e centro congressi.
A Udine ha progettato e costruito il nuovo bocciodromo olimpionico comunale (2003-2011). Con la ditta Mabo di Bibbiena (AR) sta lavorando a un sistema di housing sociale interamente prefabbricato in funzione del quale ha sviluppato tre interventi residenziali a Trezzano Rosa (MI), Mozzate (CO) e Marino (Roma).
Nel 2012 ha ottenuto il primo posto in un concorso a inviti per un parco tecnologico a Cluj- Napoca (Romania). Recentemente lo studio Valle Architetti ha vinto la gara per la progettazione definitiva ed esecutiva del teatro all’aperto all’Expo 2015 a Milano.

Pietro Valle (Udine 1962) è l’attuale responsabile dei progetti architettonici e urbanistici dello studio Valle Architetti. Si laurea in architettura all’lstituto Universitario di Architettura di Venezia nel 1987 e ottiene un Master of Architecture alla Harvard Graduate School of Design di Cambridge (USA) nel 1989. Lavora negli studi di Boris Podrecca a Vienna (1985-86), Emilio Ambasz a New York (1989) e Frank O. Gehry a Los Angeles (1989-90). Dal 1996 al 2003 è membro di Carlini e Valle Architetti Associati di Trieste dove svolge attività di architetto e progettista di allestimenti di mostre d’arte contemporanea. Dal 1990 collabora allo studio Valle Architetti, divenendone membro associato nel 2003. Dal 1994 svolge attività didattica in diverse università in Europa e USA come Visiting Professor di progettazione architettonica: University of Kansas (1992-94), Kansas State University (1994-96), Syracuse University New York (1999- 2003) e Facoltà di Architettura di Ferrara (1997-2007). Scrive su diverse riviste di architettura tra cui Lotus International, Casabella e arch’it, dove cura la rubrica Artland. Ha pubblicato tre libri: l’antologia arch’it papers (Navado Press, 2005), Dan Graham, Half Square-Half Crazy (Charta, 2005) in collaborazione con Adachiara Zevi, la monografia Mecanoo, Pragmatismo Sperimentale (Skira, 2006).

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