Casa-Studio Sarra
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Casa-Studio Sarra

Studio Zero85

Casa-Studio Sarra
Scritto da Francesco Pagliari -

La tradizione costruttiva tipica delle colline dell’entroterra abruzzese - case di terra cruda che si fondono cromaticamente con il paesaggio - è stata di ispirazione per la casa-studio di un artista, che ha voluto racchiudere in una stessa costruzione il proprio atelier e la residenza per sé e la sua famiglia. A Manoppello, Sergio Sarra ha pensato la propria casa-atelier come un edificio che rispecchiasse la propria poliedrica attività. Una semplicità fondata su dualità e contrasti: la duplice funzione - casa e studio -, le citazioni di edilizia rurale e la purezza formale, l’apertura e la chiusura dei prospetti. Dalla forma dei fienili e dai materiali edilizi tradizionali derivano le peculiarità del progetto: un volume formalmente puro - un parallelepipedo con una copertura a falde inclinate - e un rivestimento classico e contemporaneo. La residenza è infatti rivestita con tavelle in laterizio, che sono state applicate in facciata e in copertura con una suddivisione serrata. Le superfici sono accostate con continuità, con raffinati effetti cromatici e materici esaltati dalla purezza e semplicità delle forme. I prospetti appaiono chiusi, con poche aperture sui fronti laterali, una facciata completamente cieca a sud che contrasta con l’unica grande vetrata che si apre sul paesaggio nel prospetto a nord. La disposizione delle aperture è derivata da un approfondito studio sulle viste e sull’illuminazione: la necessità di incanalare all’interno dell’edificio una luce orizzontale, ideale per il lavoro dell’artista, e inquadrare suggestive prospettive paesaggistiche. La stessa semplicità compositiva si ritrova anche in pianta: gli spazi sono organizzati secondo una suddivisione tripartita lungo uno schema rettangolare. Alle estremità si trovano due zone a tutta altezza che ospitano da un lato l’atelier e dall’altro la zona soggiorno della residenza. Al centro, un blocco su due livelli ospita i locali di servizio, la cucina, uno studio e una piccola biblioteca; al livello superiore, raggiungibile tramite una scala a chiocciola in legno, si trovano tre camere da letto e un altro bagno. Il blocco divide funzionalmente e metaforicamente lo spazio, creando un filtro fra la dimensione professionale e quella personale di condivisione familiare. Questa zona, l’unica della casa su due livelli, è realizzata con una struttura tipo balloon frame in elementi di sezione quadrata. La tecnica costruttiva si compone di una struttura portante molto leggera e snella con pilastri e travetti di sezione ridotta in legno, disposti a intervalli ravvicinati. Il tamponamento è costituito da pannelli multistrato di pioppo. All’esterno, il giardino lascia la massima visibilità alla costruzione, in posizione dominante sulla sommità di un piccolo poggio. L’abitazione prosegue verso l’esterno, in una fluida continuità data dalla vetrata a tutta altezza e dalla pavimentazione ininterrotta in cemento industriale che conduce all’aggetto, su cui è collocata una piscina. Un inserimento organico e delicato, che non ha bisogno di essere nascosto dalla vegetazione: in tutta la sua visibilità valorizza il paesaggio.

Luogo: Manoppello – Abruzzo, Italy
Committente: Elisabetta Sarra
Anno di Realizzazione: 2014
Superficie Costruita: 300 m2
Architetti: Studio Zero85, Sergio Sarra
Impresa di Costruzione: Madis Costruzioni

Consulenti
Strutture:
Armando Teofili

Fornitori
Rivestimenti esterni:
Wienerberger
Finestre: D'Alessandro Produzione Infissi

Fotografie: © Sergio Camplone

 

Studio Zero85
Lo Studio Zero85, formato dagli architetti Mirko Giardino, Giovanna Pizzella e Mario Michetti si dedica alla ricerca tipologica e tecnologica nell’edilizia abitativa ponendo molta attenzione al rapporto progetto/contesto, così come alla ri-funzionalizzazione degli spazi urbani attraverso le diverse mobilità, confrontandosi in concorsi internazionali e ottenendo riconoscimenti. Sono stati selezionati per il Premio Architettura dell’Adriatico nel 2012 con il progetto Trabocco, con il quale partecipano all'esposizione a cura di Cino Zucchi Innesti/Grafting alla Biennale di Architettura di Venezia 2014. Sono tra i 50 progettisti, di 26 paesi diversi, selezionati all'Award-Winning International Brick Architecture 2014 con il progetto Casa-studio di artista. Con lo stesso progetto vengono premiati con la Special Mention per il Fritz-Höger-Preises 2014 che si è tenuto presso l'Architektum Zentrum di Berlino. Nello stesso anno vincono il Premio Architettura dell’Adriatico con il progetto Casa-Studio di artista.
In questi anni di attività hanno progettato diversi edifici e si sono confrontati sul tema dell’abitare nelle differenti tipologie, approfondendo lo studio sui rapporti di privacy e di condivisione. Nel loro lavoro si riconosce una particolare attenzione all’uso dei materiali come strumento di progettazione e di confronto con il contesto nel quale si realizza l’opera.

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