Architettura, arredo urbano e spazio pubblico a Montebelluna
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Architettura, arredo urbano e spazio pubblico a Montebelluna

Luisa Fontana

Architettura, arredo urbano e spazio pubblico a Montebelluna
Scritto da Francesco Pagliari -
Ripensare lo spazio pubblico a Montebelluna, in piazza Gabriele d'Annunzio e nei brevi tratti contermini di via Manzoni, all'interno del processo di pedonalizzazione avviato dall'Amministrazione comunale, significa nel progetto di Luisa Fontana porre in campo elementi di profonda trasformazione, evidenziando caratteri e criteri di vivibilità, fruibilità, accessibilità, sostenibilità in senso ampio. Un procedimento architettonico, che analizza dati ed esigenze, correla esperienze e suggestioni fra storia e funzionalità, introduce valori percettivi e valori estetici, in uno spazio che diviene concreto luogo delle relazioni. Architettura di spazi da rendere propri ed idonei per i cittadini, in un processo di qualificazione che tiene conto di invenzioni progettuali (nel design di alcuni elementi per l'attrezzatura del luogo a fruizione pubblica, di mano di Luisa Fontana), di organicità nell'avvicinarsi ad una sintesi che si compone di tanti tasselli interconnessi, di una visione partecipativa dell'elaborazione progettuale. In primo luogo, un confronto con la storia urbana e con l'architettura: il luogo del progetto fa parte dell'espansione urbana ottocentesca, con la costituzione di edifici e di spazi pubblici, nell'ambito di una resa funzionalistica dell'aggregato urbano, con la città che si apre ad un'architettura di compassata dignità formale e si attrezza per lo svolgimento dei mercati settoriali (grano, bovini e suini, pollame) con spazi appositamente dedicati. Confronto per impostare trasformazione: nel progetto l'attrezzatura urbana si propone di colloquiare con gli edifici e di affermare una propria presenza di modernità, introducendo nuove variabili, funzionali e visive. Il progetto affronta in termini globali il nodo della formazione di un insieme di potenzialità, nella combinazione di godibilità e di stimolo sensoriale per la frequentazione pubblica dei luoghi. Si apre un vasto arco di esigenze, nell'articolare le proposte progettuali: accessibilità completa nello spazio pubblico e nell'ingresso agli esercizi commerciali, fruibilità allargata ad ogni tipo di frequentazione, riscontro efficace delle necessità in ordine alla protezione dal soleggiamento, eleganza e durata dei materiali, sostenibilità ecologica dell'intervento. Compresenza organica delle soluzioni, per rafforzare uno spazio che diventi avvincente esperienza, quotidiana e temporanea, in modo da motivare le passeggiate, gli incontri, le attività commerciali, il mercato, mantenendo attenzione di cittadini e frequentatori occasionali nel verificare strutture d'arredo singolari e funzionali, colori, getti d'acqua, pavimentazioni, occasioni di sosta e riparo. Il progetto individua molteplici strumenti. Le pavimentazioni si suddividono in zone differenziate per materiali e colori (il porfido, il cemento decorativo colorato, lacerti di ghiaino, ciottoli, superfici erbose naturali o sintetiche) che introducono funzioni concomitanti e fra loro complementari, nel produrre accessori ed attrezzature. L'illuminazione artificiale utilizza rigorosamente barre illuminanti a led e si incorpora nei sostegni, pali in tubolare zincato a caldo e colorato che divengono geometrie in espansione tridimensionale ramificata (“zampe di gallina” - per assonanza col mercato del pollame - o alberi, nell'assecondare l'una o l'altra visione organica, o ancora geometrie cristallizzate). Le sedute concretizzano soluzioni ad esigenze parallele (per gli adulti, per i bambini, per il riposo, per la sosta ed il comfort momentanei producendo appoggi ischiatici): solidi di rotazione, in getti di calcestruzzo con inerti colorati e finitura lucida, punteggiano lo spazio in una sequenza che si dispone con naturalezza nello spazio “arredato”, come forme che rendono abitabile e familiare il percorso urbano. L'acqua e la dinamica dei getti, che si colorano con luci a led, introduce variazioni nel micropaesaggio urbano: una zona centrale nella piazza, che attrae e non collide con la variabilità degli usi e delle funzioni. L'ombra e il riparo: elementi fluenti, leggeri ed ariosi, offrono riparo alla sosta ed ombreggiano le facciate dei negozi più esposte al soleggiamento; elementi metallici in tubolare zincato a caldo si arcuano e sostengono teli traslucidi in pvc e teli accessori di protezione: incorporano barre luminose a led e partecipano alla composizione di una scenografia che permea l'intero spazio trasformato in un luogo della molteplicità e dell'eleganza. Analogie sottili: elementi che possono richiamare il mondo organico (piume, foglie), o possono anche soltanto apparire geometrie che in un concerto di forme interrogano e sostengono uno spazio urbano, abitabile, vivibile, molteplice e mutevole, in un progetto che costruisce esperienze sensibili.
Francesco Pagliari

Luogo: Montebelluna, Treviso
Committente: Comune di Montebelluna
Anno di Realizzazione: 2011
Superficie: 
Architetti: FontanAtelier - Luisa Fontana
Direzione Lavori: Roberto Bonaventura
Direzione Artistica: Luisa Fontana
Imprese di Costruzione: M.C., City Design, Andreola

Fornitori 
Arredo Urbano: Bellitalia
Dehor: Metalco

Fotografie: ©

Luisa Fontana
Luisa Fontana nasce a Zurigo; si laurea in architettura con lode allo IUAV di Venezia.
Negli anni ’90 fonda il suo Atelier a Schio, Vicenza, dove sviluppa progetti sia per committenti pubblici che privati, spaziando dal disegno industriale e di interni al design urbano, all’edilizia residenziale, scolastica, ospedaliera, commerciale, culturale e di culto.
Affida l’ingegnerizzazione dei propri progetti a studi internazionali di ingegneria come Arup con i quali sviluppa anche progetti pilota nel campo della sostenibilità e del risparmio energetico. Sensibile alle tematiche dell’accessibilità, è membro del C.E.R.P.A. (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell'Accessibilità).
Ha lavorato come assistente e visiting professor allo IUAV di Venezia, alla Faculty of Architecture - University of Manitoba (Canada) e all’École d'Architecture de Paysage - Université de Montréal (Canada).
I suoi lavori sono stati esposti, tra l'altro, in Spagna alla III Biennal Europea de Paisatge di Barcellona (2003); in Cina al Museo di Nanjing (2006); in Brasile alla V Biennale di Architettura di Brasilia (2006); in Giappone alla Sendai Mediatheque di Sendai e all’Acros di Fukuoka (2007); in Italia all’Acquario Romano per la personale “LuisaFONTANAtelier. Global Architecture” (2010).

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