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Renovation  /  Future
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Milano
Milano capitale di finanza e commercio d’Italia, prima anche dell’industria, ancora oggi riferimento di vertice per l’agricoltura nazionale, per gli importanti valori agricoli espressi dalla Lombardia anche in campo vitivinicolo.
Milano da sempre capitale del turismo business d’Italia, della moda in particolare, ora vive un vero e proprio fermento evolutivo e crescita verso il “leisure”, il culturale, l’enogastronomico, grazie anche alla spinta di Expo.

Sesto San Giovanni
Area Agricola alla fine del 1800, Sesto si trasforma in zona industriale intorno al 1906, per diventare una delle più importanti a livello nazionale e luogo di immigrazione da tutta Italia, fino alla prima grande crisi degli anni ‘70. Decine di migliaia di operai giunsero per prestare la loro opera nelle industrie. Fu costruita all’interno del secondo villaggio Fordista italiano: il villaggio Falck. Ora proposto all’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Sesto San Giovanni, l’ex Stalingrado d’Italia, città in cui è avvenuta la produzione industriale italiana per il 5% fino agli anni ‘90, quando tutto si arrestò. Prima, con la dissoluzione del tessuto industriale e meccanico, poi, nel 1996, con la chiusura definitiva delle acciaierie e ferrerie Falck.

Dopo questa data si attivano fermenti e volontà per una grande opera di riqualificazione urbana, ma nessun progetto sembra funzionare. Solo una parte delle aree dismesse fu inizialmente recuperata, fra le quali il primo stabilimento della Ercole Marelli e parte delle aree della Breda. Nel frattempo venne recuperata l’area della Campari con una imponente realizzazione di grandi volumi, conclusa nel 2009. La produzione fu trasferita a Novi Ligure, per mantenere a Sesto unicamente uffici e direzione: a ceno anni dall’inaugurazione del primo sito produttivo, avvenuto nel 1904, sesto perde un importantissimo fiore all’occhiello ed un legame fortissimo con gli “spirits, wine and soft drinks”. La Campari è la seconda azienda Global Player del vino in Italia. Poi tutto si fermò alla fine degli anni ‘90. Il secondo stabilimento della Marelli e tutto il sedime della Falck fu oggetto di tentativi di ricostruzione ma senza successo.
Anche la politica della città metropolitana si accorge della gravità del problema e i sindaci dei 21 comuni, il vice sindaco e l’assessore all’urbanistica della città, con il centro studi della programmazione della grande Milano, si incontrano per iniziare a costruire insieme una sorta di piano di cintura.

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Oggi esiste una forza dell’agroalimentare italiano artefice di nuove ed importanti opportunità di sviluppo a livello locale, con percorsi non tradizionali che uniscono enogastronomia, cultura e turismo.
Tutto ciò tuttavia è ancora fortemente frammentato, nonostante il web abbia accorciato le distanze ed offerto l’accesso a mercati prima difficilmente penetrabili. La tracciabilità diventa un fattore determinante, i consumatori vogliono conoscere l’origine di ciò che gustano, il contesto in cui nasce e la sua storia: in quest’ottica si spiega l’interesse mondiale verso il buon bere ed il buon cibo italiano, territorio ricco di tipicità.
Ecco dunque l’esigenza di un luogo che racconti il prodotto italiano per eccellenza: il vino. Dove si incontrano i produttori locali, gli esperti, i consulenti, i consumatori, gli studenti, i turisti. Un luogo capace di esprimere le storie legate al vino ed alle eccellenze culinarie italiane, con i loro sapori e le tradizioni autentiche.

Credits

 Sesto San Giovanni
 Italia
 privato
 6000 mq
 simone gheduzzi, nicola rimondi, gabriele sorichetti
 marco bergamo, giovanni bonavia, valentina grassi
 elaborazioni tridimensionali Paris Render

Curriculum

Simone Gheduzzi, Nicola Rimondi e Gabriele Sorichetti svolgono attività di ricerca multidisciplinare dando forma all'incontro tra saperi e creando un continuo dialogo tra teoria e pratica architettonica.
Concepiscono la composizione come rapporto dinamico tra tema e programma sperimentando il rapporto con la forma e concentrandosi su aspetti connessi alla metafora della composizione. Il fine è la creazione di una estetica relazionale. Empatica.
Hanno esposto presso i Padiglioni Italiani al London Festival of Architecture, all'Esposizione Universale di Shanghai, alla XII ed alla XV Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia.
Tra i principali riconoscimenti il Premio Internazionale Architettura Sostenibile 2007, la Menzione d'onore al Premio Arches 2008, il Premio Tiles of Italy 2014, il Premio Urbanistica 2015; Nel 2016 ricevono la Menzione Speciale al Premio A+ Award, sono shortlist al PIDA Piranesi Award e tra le nomination al Mies Van Der Rohe Award.

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