La Rocca Rangoni è uno dei monumenti di origine medievale che hanno segnato il paesaggio padano. Benché legati alle comunità a cui appartengono da forti vincoli identitari, essi sono poco conosciuti e le fonti scritte ne restituiscono una conoscenza frammentaria. Metterne a fuoco i valori culturali e storico-testimoniali è tuttavia prioritario per assicurarne la tutela.?Questo volume raccoglie e integra gli studi volti a indirizzarne il riuso, che hanno avuto per oggetto una fabbrica che conserva eccezionalmente la sua materia stratificata e della quale poco era noto fino alla recente acquisizione pubblica (2005). La valutazione delle condizioni attuali è proposta a partire dall'esame della sua storia costrut- tiva. L'impianto metodologico, interdisciplinare, mette al centro il confronto con il manufatto: malte, mattoni, giunti murari di ogni epoca diventano fonti preziose alla pari delle fonti scritte. La determinazione delle trasfor- mazioni edilizie restituisce uno spaccato di storia di questo territorio dal XIII secolo ad oggi: Rocca feudale sul confine degli Stati Estensi costruita attorno a una preesistente torre comunale; quindi dimora fortificata riformata in vago palazzo che più volte ospita membri della corte Ducale trasferita a Modena; infine modesto deposito ag- ricolo, prima dell'abbandono recente. La vicenda della fabbrica si intreccia alle storie dei feudatari, che rinviano alle vicende politiche e istituzionali di questo territorio; modi di abitare ed episodi architettonici rilevanti sono confrontati a riferimenti e modelli diffusi nel patriziato di quei luoghi; tecniche e pratiche costruttive rimandano a saperi che si inquadrano nella storia materiale del costruito.?Piuttosto che fornire risposte esaustive, l'esplorazione delle potenzialità testimoniali della Rocca, che costituisce il nucleo delle riflessioni proposte in questo volume, apre interrogativi per futuri approfondimenti, al fine di im- maginare un futuro per questo e altri manufatti privi di uso. Propone anche una diversa risposta, dopo i danni del sisma del 2012 in Emilia, all'eterno richiamo del com'era dov'era, ricordando le ragioni culturali che rimettono al centro la conservazione delle preziose permanenze di ogni monumento/documento.
Titolo: Rocca Rangoni a Spilamberto
Autore/Autori: Laura Balboni, Paolo Corradini
Editore: Maggioli SpA
Anno di pubblicazione: 03/2017
Numero di pagine: 388
Collana: Politecnica
Serie: Ricerche Restauro e conservazione
Tematica: Architettura
Lingua: Italiano
Codice ISBN: 8891620187
Codice EAN: 9788891620187
Laura Balboni
Laura Balboni è architetto e dottore di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici (2010, Politecnico di Milano). Dal 2010 ha l'incarico di insegnamento nel Laboratorio di Conservazione dell'Edilizia Storica presso il Politecnico di Milano. Nel 2015 ha tenuto il Laboratorio di Restauro presso la laurea triennale all'Università IUAV di Venezia. Nel 2011 è titolare di assegno di ricerca sulla costruzione e trasformazione della cittadella del Politecnico di Milano. E' autrice di varie pubblicazioni e ha presentato le sue ricerche, sullo studio, la conservazi- one e il riuso del patrimonio, a convegni nazionali e internazionali. Dal 2005 svolge attività professionale nel settore del restauro architettonico, ed è membro della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del Comune di Fiorano Modenese.
Paolo Corradini
Paolo Corradini è architetto presso il Politecnico di Milano, dove nel 2011 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Conservazione dei Beni Architettonici. Si occupa di temi relativi alla storia materiale del costruito e? la conservazione e il riuso del patrimonio, presentati a numerosi convegni nazionali e internazionali. Dal 2011 svolge attività didattica presso il Politecnico di Milano e, dal 2014, presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna - sede di Ravenna, in corsi di teorie e storia del restauro e nell'ambito del Laboratorio di conservazione dell'edilizia storica. Svolge attività professionale incentrata nell'ambito del restauro architettonico dal 2005, ed è membro della commissione per la qualità architettonica e il paesaggio del Comune di Modena.