C’è stato un momento in cui Roma sembrava risvegliarsi. Siamo alla fine degli anni Novanta, in prossimità del Giubileo del nuovo millennio e alla città arrivano fondi, si fanno progetti, si aprono cantieri e si pensa, senza ammetterlo, che sia possibile uscire da quell’indolenza disincantata che da secoli si annida in ogni angolo della città. Nel cinema, nell’arte e nell’architettura ci si rivolgeva non alla città storica, ma a quella periferia fatta di una continua giustapposizione di residui e frammenti tenuti insieme da un paesaggio che magicamente aveva mantenuto il suo fascino, alle volte persino la sua tenerezza. Dalla periferia lo sguardo non tornava al sornione e magnifico centro, ma alla modernità internazionale, persino alle sue più estreme espressioni. Massimiliano Fuksas, tornato a Roma dopo anni di Francia, era diventato il catalizzatore di una sensibilità cruda ed iper-moderna, fatta di oggetti edilizi muscolari, per nulla mimetici, quasi degli urli architettonici che sembravano un monito ad un mondo accademico imbolsito ed ingombrante. Nulla nasce dal caso. Questo moderno aggressivo ed istintuale era stato infatti profetizzato da Bruno Zevi che parlava di “grado zero”, di azzeramento dei codici semantici, di rivolta nei confronti dell’accademismo, persino nei confronti dell’accademismo moderno, che continuava a gravare su un’architettura che con il postmoderno appariva accartocciata su sé stessa. Nel 1997 Zevi aveva scritto il “Manifesto di Modena” in cui si schierava apertamente dalla parte del decostruttivismo, nei confronti della forma aperta, sperimentale, deflagrante, volontariamente priva di un ordine prestabilito ed era da lì che era per lui necessario ripartire. I giovani architetti di quegli anni, molti dei quali si stavano formando a Studio Fuksas non con l’architettura disegnata ma con gli...
Digitale
Stampata
Città verticale e vita di comunità
Toyo Ito & Associates
Il Novecento è caratterizzato dalla crescita inarrestabile dei conesti urbani: come mantenere una vita di comunità in una città di grattacieli?...Sala da tè e guest house del tempio Lingyin
Amateur Architecture
Tradizione e contemporaneità si intrecciano nella Tea House di Amateur Architecture Studio a Hangzhou...Un forte senso del luogo
Trahan Architects
Il profilo dello studio Trahan Architects, tra gli architetti più affermati negli Stati Uniti, esplora sei progetti recenti....