Nelle molteplici contraddizioni della realtà accade che un paesaggio incontaminato debba accogliere un insediamento industriale, che la lavorazione di carne animale sia il mezzo di vita di molte persone, che l’iconicità prevalga sull’onestà della sostanza, che l’edonismo talvolta superi il buon senso. In un quadro tanto complesso, il progetto di architettura può rappresentare lo strumento capace di conciliare e tenere insieme aspetti tanto controversi. Il progetto di Enzo Eusebi per l’opificio Salpi presso Preci, in provincia di Perugia, ha l’ambizione di confrontarsi e accogliere tutte le contraddizioni di un insediamento industriale in aperta campagna, con il realismo e il pragmatismo di un approccio ingegneristico e con la visione e la sperimentazione di quello architettonico. La duplice formazione di Enzo Eusebi come architetto e come ingegnere si traduce in una costante ricerca per soluzioni culturalmente contemporanee e in un tenace studio delle tecniche a minor impatto ambientale. Oltre alla ricerca architettonica e tecnologica, il progetto ha imposto il disegno di spazi il più possibile umani e di qualità, dove il benessere dei lavoratori fosse prioritario. Preci è un borgo di origini medievali sulle alture al confine tra Umbria e Marche. I pendii e le vallate di quest’area geografica sono punteggiati da villaggi e piccoli insediamenti immersi tra campi e boschi. In un paesaggio fuori dal tempo, al fondo di una vallata tra i borghi di Preci e Castelvecchio, si estende un’area artigianale abortita da qualche piano regolatore. È qui che i proprietari dell’opificio Salpi, depositari della tradizione culinaria del territorio di Norcia, hanno deciso di insediare il proprio stabilimento. Da un punto di vista progettuale, una delle priorità imposte dal luogo è stata quella di rispettare la bellezza del territorio, in termini paesaggistici e di sostenibilità ambientale. Questo obiettivo si è tradotto nella scelta del progettista di mimetizzare buona...
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