Un monolite per l’arte e la contemplazione

Alla confluenza dei fiumi Isère e Le Drac, Grenoble occupa la pianura a forma di Y che si insinua tra i massicci della Chartreuse, di Belledonne e del Vercors. Il passaggio dalla pianura densamente urbanizzata alle pendici delle montagne è ripido e brusco; pochi sono i versanti che salgono dolcemente e dalla città, se si guarda in alto, si è già circondati dalle Alpi.

Dove la pianura si congiunge alla montagna in maniera più graduale, lì si sono sviluppati nei secoli sobborghi e piccole comunità. Seyssins, sulla sinistra idrografica del fiume Le Drac, è un piccolo paese che, dall’alveo fluviale, sale sulle pendici della Chartreuse congiungendosi ai boschi delle altitudini più elevate. La distesa erbosa del golf club, interrotta da macchie di bosco, segna il distacco tra il fiume e le prime case del versante che si fa presto ripido aprendo la visuale sull’intera conca della città di Grenoble. 

È qui, sui primi terrazzamenti affacciati sulla valle, che emerge la residenza Saint-Ange, un monolite scuro e spigoloso che si affianca alla preesistente Tour Saint-Ange e al suo parco. Colette Tornier, collezionista d’arte e proprietaria della Tour Saint-Ange e del parco, ha commissionato la progettazione di una residenza temporanea per artisti mediante un concorso a inviti - ideato dietro sua iniziativa - che ha visto trionfare il progetto di Odile Decq tra i tre partecipanti a cui è stata avanzata la medesima richiesta. 

Il programma delineato dalla committenza prevedeva uno spazio di lavoro e un’abitazione sufficientemente flessibili e adattabili alle più differenti produzioni degli artisti che vi avrebbero soggiornato per alcuni mesi all’anno. L’idea di Odile Decq, premiata dalla ristretta commissione che ha valutato i progetti, si è strutturata a partire da tre elementi che caratterizzano...

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