Amsterdam continua ad essere una citta` sperimentale, dove l’avanzare del tempo coincide con il concetto di trasformazione della trama urbana e il termine architettura con quello di contemporaneita`. Ora e` la volta della conquista di Amsterdam Noord, il quartiere della capitale olandese che si trova sull’altra sponda del fiume IJ, alle spalle della Centraal Station. Questa ex area industriale, prima occupata da impianti petroliferi, e` ora pronta a diventare uno spazio per nuovi insediamenti residenziali in una metropoli ancora in crescita. Un caso anomalo all’interno del quadro europeo. Mentre i nuovi quartieri prendono forma, sulla riva settentrionale dell’IJ e` sorto un nuovo polo culturale dedicato al cinema, l’Eye Film Institute Netherlands progettato dallo studio viennese Delugan Meissl Associated Architects (DMAA). Bianco abbacinante anche in una giornata di pioggia, il nuovo edificio dalla pelle in alluminio si staglia sull’acqua come una forma complessa che si apre, come fosse un occhio, verso la citta` vecchia. Il complesso, nel suo insieme, ha una componente teatrale ed enfatica, che gli architetti hanno sviluppato definendo attraverso la materia solida un racconto nato dalla loro interpretazione del luogo “cinema” e letto attraverso la chiave dell’immaterialita` della proiezione: pura luce che diventa immagine e suggestione. Tutto l’edificio, che persegue esteriormente le note stilistiche cui lo studio DMAA ci ha abituato nella sua quasi ventennale storia contraddistinta da vari progetti acclamati dalla critica, e` percio` una vera macchina scenica. La grande arena cui si accede liberamente nelle ore di apertura del museo e` una vasta piazza rifinita in legno che, protetta verso il fiume e aperta verso la citta` , diventa un luogo in cui incontrarsi, sedersi e rilassarsi, ma e` anche spazio per spettacoli e proiezioni e al tempo stesso e` un enfatico hub attraverso il quale raggiungere le sale da proiezione, lo spazio mostre e l’archivio digitalizzato...
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