Prima di immergersi nel prorompente mondo dell’architettura indiana, è necessario mettere a fuoco due principi che, più in generale, distinguono l’architettura orientale. Il primo ha radici lontane, risalenti a circa cinque secoli prima di Cristo, ed è connesso all’interpretazione di “spazio” del filosofo cinese Lao Tzu: «La realtà di un edificio non consiste nelle mura e nel tetto, ma nello spazio ch’essi racchiudono e in cui si vive». Lo spazio di cui parla Tzu si traduce nel “vuoto” riscontrabile in quasi tutte le forme d’arte orientali. È in definitiva ciò che Frank Lloyd Wright identifica come componente essenziale nell’architettura organica. Lo stesso Wright viene soprannominato da Bruno Zevi come il genio del continuum spaziale. Nelle architetture di Wright, come in quelle tipiche della cultura orientale, non esistono volumi o facciate, né le gerarchie prospettiche tipiche del Rinascimento bensì, come ricorda Zevi, «gli spazi interni vengono proiettati, e quelli esterni calamitati e risucchiati». Il secondo principio insito nell’architettura orientale corrisponde alla sua componente vernacolare, ovvero quel desiderio recondito di rievocare la tradizione culturale del luogo attraverso differenti dispositivi architettonici. Questo aspetto si inserisce nel campo di quell’architettura che si attesta sulle esigenze mutevoli dell’uomo in varie epoche e contesti culturali. Molto spesso, le prime costruzioni dell’uomo sono rifugi precari, luoghi temporanei che durano giorni o il tempo di una stagione, con il solo scopo di proteggere. Sebbene con gli anni le tecniche costruttive si affinino, la durata della costruzione rimane a lungo inferiore a quella della vita dell’uomo. Oggi l’idea di architettura vernacolare coincide da un lato con il recupero di una tradizione costruttiva...
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Architetture della diversità
Durganand Balsavar
L’editoriale “Architetture della diversità. Reinterpretare la prassi nel Subcontinente Indiano” di Durganand Balsavar...L’architettura come scambio di doni
Peter Rich Architects
Introduzione del curatore Peter Rich, dal titolo “L’architettura come scambio di doni. In piedi sulle spalle delle generazioni passate”....a for architecture
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a for architecture progetta due ville a Nashik, nello stato di Maharashtra in India...