Il Museo dell’Umanità, situato a Tulapur nel distretto di Pune, è un luogo pensato per esplorare la profondità delle emozioni umane, raccontare storie di vulnerabilità e resilienza e offrire uno spazio di introspezione e connessione spirituale. Progettato dall’architetto Santosh Sadashiv Pisal con Kundan Namdeo Kshirsagar, il Museo si caratterizza per un linguaggio architettonico essenziale e primitivo. Costruito interamente in cemento grezzo, l’edificio esprime il desiderio di restituire alla natura ciò che le appartiene. I corsi d’acqua che lo attraversano evocano i fiumi sacri indiani, simboli di purificazione e spiritualità, richiamando anche l’antica credenza nella reincarnazione dell’anima immortale, l’ātman.
Le superfici spoglie, le forme semplici e la luce naturale che penetra dai lucernari creano un’atmosfera che invita i visitatori a immergersi in un’esperienza di riflessione profonda. Ispirato dalla tradizione indiana dello Smashan Bhoomi (crematorio), il Museo celebra il ciclo eterno della vita: nascita, crescita, declino e rinascita. La struttura si sviluppa secondo una disposizione simmetrica che rappresenta l’interconnessione tra le dimensioni fisiche, emotive e spirituali della vita, richiamando i chakra del corpo umano. La navata, inondata di luce naturale grazie a un ampio lucernario centrale, costituisce il cuore pulsante dell’edificio, mentre le ali laterali ospitano funzioni specifiche: l’ala destra accoglie spazi destinati al lavoro e alla preghiera, simbolizzando la sfera della spiritualità, mentre l’ala sinistra include aree di riposo e una cucina, rappresentando nutrimento e rigenerazione. Un elemento simbolico centrale del Museo è un filo a piombo sospeso dal soffitto, che collega idealmente il cielo alla terra. Questo dettaglio incarna la connessione tra materia e...
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