Valorizzare la complessità dell’ambiente urbano in tutte le sue innumerevoli e contraddittorie sfaccettature, immaginando una città nella quale possono convivere sistemi di valori diversi: è questa l’idea alla base del concetto di Urban Coexistence (coesistenza urbana), dal quale nasce il progetto dello studio Urbanus per il Nantou Hybrid Building, situato nella parte più antica della metropoli di Shenzhen, nella Cina sudorientale. Vera e propria testimonianza vivente di 1.700 anni di storia, Nantou è un villaggio urbano che si pone in alternativa al preponderante modello di città contemporanea: è un luogo inclusivo, capace di conservare memoria del passato e di accogliere le diversità del presente, seguendo un principio di giustapposizione piuttosto che di sostituzione, e ribellandosi al processo di omogeneizzazione insito nella cultura mainstream.
Il progetto per il Nantou Hybrid Building è frutto di un percorso iniziato nel 2016, quando Urbanus è stato invitato a condurre uno studio per la rigenerazione della città antica di Nantou: attraverso documenti storici e ricerche sul campo, è stata sviluppata una strategia di ringiovanimento progressivo dell’area, con interventi su microscala affiancati a un programma di eventi culturali. L’anno seguente, Urbanus ha portato a Nantou la settima edizione della Biennale di Urbanistica e Architettura di Shenzhen e Hong Kong, curata da Meng Yan e Liu Xiaodu, partner dello studio, affiancati da Hou Hanru come curatore artistico. L’evento ha segnato l’avvio di quel processo di rivitalizzazione dell’area, che oggi vede un’altra importante tappa nel completamento del Nantou Hybrid Building.
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