Lontano dal rigore e dalla bellezza dell’architettura classica del centro storico di Firenze, seppur geograficamente vicino, Barreca & La Varra e ITIStudio ripensano l’immagine pubblica di un edificio esistente coinciliando i vincoli di una struttura degli anni Settanta e l’armonia ritmica delle regole rinascimentali. Probabilmente, proprio il contesto inusuale di una periferia frammentata e disgregata ha concesso la libertà di reinterpretare un’idea di tradizione.
Scandicci, comune che ospita l’edificio su cui Barreca & La Varra e ITIStudio sono intervenuti, si sviluppa nella parte sud-occidentale dell’area metropolitana di Firenze e ha conosciuto una consistente crescita urbana dopo gli anni Sessanta con un’ondata di immigrazione proveniente dalla stessa Firenze e dalle campagne della provincia e della regione Toscana. Dagli anni Sessanta in poi, la popolazione è aumentata e l’area urbana è cresciuta con quartieri residenziali a stecca su lotto libero e architetture che rispecchiano lo spirito di quegli anni.
La sede comunale e l’edificio a uffici oggetto di intervento, occupato al piano terra da uno dei principali istituti bancari del territorio, ne sono una dimostrazione. In entrambi i volumi si ritrovano chiari riferimenti ai caratteri e alle riflessioni dell’architettura italiana di quegli anni: Rossi, Gregotti, Aymonino, Valle cominciano in quel periodo a esplorare le città fuori dalle mura dei centri storici e a concepire volumi, monumentali e imponenti, capaci di entrare in relazione con il contesto e la geografia del luogo. I due edifici assumono una configurazione spaziale e volumetrica complessa e articolata, dove la composizione principale si arricchisce di porticati, corpi a sbalzo, logge, con una straordinaria differenziazione di livelli.
Il progetto ha previsto la ristrutturazione dell’esistente per ospitare gli uffici di...
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