Ampliamento della scuola primaria

Le scuole primarie sono, da sempre, uno dei cuori pulsanti di una comunità. La loro funzione sociale, al di là del garantire agli allievi l’apprendimento vero e proprio delle conoscenze di base, è quella di creare un ambiente che riesca a mescolare vari sentimenti, come il senso di comunanza, quello di appartenenza e quello di solidarietà tra gli alunni in modo tale che, un domani, si possano identificare e riconoscere nella collettività, che dovranno tutelare, fare progredire ed evolvere. L’importanza delle scuole, d’altra parte, si è sempre riflessa anche nel loro aspetto architettonico che fin dall’istituzione dell’istruzione obbligatoria, avviata in Italia dal Regno Sabaudo nel 1859, è stato definito attraverso un modello essenzialmente unico, perdurato nel tempo con pochissime variazioni ed eccezioni. D’altra parte, in tutti i Comuni d’Italia troviamo alcuni elementi istituzionali che si identificano anche tramite presenze architettoniche ben specifiche: il municipio, la caserma dei Carabinieri, l’ufficio postale e appunto la scuola primaria, che da una parte definiscono l’essenza stessa della comunità, e dall’altra rappresentano la relazione diretta con il sistema nazione. Tutto il resto può variare, ma questi quattro elementi costituiscono un’invariante immutabile e necessaria. Questo comporta anche che molti dei fabbricati che ospitano le attività delle scuole primarie contino più di cento anni dall’edificazione e che le nuove esigenze didattiche richiedano un’attualizzazione degli spazi per permettere l’espletamento dell’innovazione didattica in ambienti da ripensare anche per aderire agli obblighi derivanti dall’attuazione della sostenibilità ambientale. Tutte queste ragioni hanno fatto sì che, negli ultimi vent’anni, le scuole primarie rappresentino in Italia...

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