Shor House

C’è una grande volontà alle spalle di questo progetto di Measured Architecture che ha vinto lo scorso anno numerosi premi sia di pubblico, su piattaforme globali dedicate all’architettura, sia di critica, specialmente in Canada, il Paese in cui lo studio ha sede. Una volontà che a mio parere è ben palesata dall’alias dietro al quale ha deciso di operare l’architetto Clinton Cuddington quando, nel 2007, ha aperto dopo anni di collaborazioni con importanti studi canadesi, tra cui Bing Thom Architects, il suo studio a Vancouver, dal 2014 poi condiviso nella direzione con l’architetto Piers Cunnington. In fin dei conti, dietro a questa denominazione programmatica c’è un intero mondo. Perché se è vero e sacrosanto che l’architettura è esprimibile attraverso la misurazione e rappresentabile solo per rapporti scalari, è altrettanto vero che con questo termine si può anche intendere la relazione che un intervento progettuale ha con il contesto, il suo modo di essere adatto e solidale con l’ambiente con cui si misura. C’è un gioco di rimpallo continuo tra misura matematica e misura contestuale e quando il progettista riesce a trovare la quadra, succede un miracolo che riunisce tecnica ed estetica, e la quantità di premi e riconoscimenti che sono nel palmares di questo studio della Columbia Britannica testimonia il notevole percorso che ha compiuto su questa strada. La Shor House è un nuovo traguardo, anche perché è la casa che Clinton Cuddington si è cucito addosso, prendendosi le misure e facendo delle scelte interessanti e quanto mai attuali che sottintendono una rinnovata trasposizione dei valori non solo professionali, ma anche etici e programmatici riscontrabili attualmente nel vasto Paese nordamericano.

La Shor House rientra, di per sé, nella categoria della “casa di...

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