A dire il vero non penso sia facile essere sempre accomunato o comparato qualsiasi cosa tu faccia o produca, ma quando un progettista appartiene a una triade consacrata nell’Olimpo dell’architettura contemporanea, nata magicamente all’Architectural Association di Londra oramai più di 40 anni fa, e che vede uniti i nomi di Hadid, Koolhaas e Tschumi, la cosa si ripete sempre. Quello che è certo è che con l’andare del tempo Bernard Tschumi ha provato che prima di qualunque altra cosa la sua ricerca è architettonica ed è fatta di materia che diventa struttura e relazioni che si fanno volumi, mentre gli altri due hanno trovato altre vie per mettere in pratica una linguistica che ha attinto molto al loro passato e ai diversi studi che avevano precedentemente seguito. Tschumi è un architetto. È un architetto “tutto d’un pezzo” con un percorso di studi che possiamo definire lineare e coerente e che quando fa ricerca parte sempre da un discorso urbano, da un contesto reale e ben individuato che solo dopo può diventare una tela su cui aggiungere altre dimensioni e altri concetti. Lo ha fatto con il primo progetto che gli ha dato fama, quello per il Parc de La Villette, in cui ha collaborato con il filosofo Jacques Derrida per reinventare il tema del parco urbano, sovrapponendo a una trama prettamente tipologica, quella della città di fondazione con tanto di cardo e decumano, dei livelli corrispondenti alle diverse componenti che lo costituiscono: superfici, linee e punti. Un riassunto semplice, che è stato una rivoluzione e al tempo stesso l’introduzione della progettazione per layer attualizzata attraverso il computer aided design e che oggi è talmente banale che i nostri studenti di architettura nati digitali nemmeno lo colgono.
Per decenni abbiamo rinchiuso Tschumi all’interno del quadro decostruttivista (per colpa di...
Digitale
Stampata
Gratuite e adattabili: biblioteche pubbliche per le comunità
Stella Betts
L’editoriale che apre THE PLAN 148, dal titolo “Gratuite e adattabili: biblioteche pubbliche per le comunità”, porta la firma di Stella Betts...Gran Acuario Mazatlán Mar de Cortés
Tatiana Bilbao
Nella rubrica Letter from America, Raymund Ryan racconta il Gran Acuario Mazatlán Mar de Cortés, progettato da Tatiana Bilbao a Sinaloa, in Messico...Galleria d’arte contemporanea “Plato”
KWK Promes Robert Konieczny
La sezione Old & New, a firma di Michael Webb, è dedicata alla Galleria d’arte contemporanea “Plato”, progettata da KWK Promes in Repubblica Ce...