Residenza Bass Coast Farmhouse

Scritto da Luca Maria Francesco Fabris - 3 aprile 2023

Ci sono archetipi. E poi ci sono tradizioni. E poi ci sono prese di posizione. L’architettura è un insieme di strati collaboranti, non per altro è una composizione e in italiano (lingua neolatina che tanto ha dato al lessico architettonico contemporaneo) riusciamo ancora a decifrare la differenza fra “progettazione dell’architettura” e “composizione dell’architettura” tanto da essere ancora due insegnamenti diversi nell’accademia della penisola, anche se nel resto del mondo solitamente entrambi si possono tradurre, nell’idioma ormai comune che è diventato l’inglese, architectural design. In effetti questa speculazione vorrebbe da una parte la soluzione delle forme e dell’assemblaggio sinfonico fra di esse (in fin dei conti la com-posizione deriva dal latino
cum-ponere, porre insieme, mettere insieme) e dall’altro la capacità di orchestrare con un disegno tecnico le istruzioni per realizzare il manufatto rappresentato dal mero progetto ideativo. Va da sé che tutto questo dovrebbe essere un circolo virtuoso, ma non sempre è così. L’idea alle volte non trova perfetta attuazione nel progetto e qualcosa a livello di narrazione si perde.

Tutto questo non accade in questa affascinante e perfetta costruzione con la quale John Wardle continua il suo lavoro decennale di ricerca sull’architettura australiana e sulla sua necessità di riscoprire e valorizzare la tradizione attraverso la ragione della consapevolezza. La coscienza che l’architettura, come l’intende la cultura europea, possa essere un’offesa culturale per altri popoli è ancora una novità e l’architetto di Melbourne, che ha fondato lo studio John Wardle Architects (ora Wardle) nel 1986, sottolinea come questo e altri suoi progetti nascano dalla necessità di rendere evidente il rispetto del...