Preservare il modernismo a Los Angeles

Quando un immobile modernista costruito secondo le richieste e i desideri di un proprietario esigente non è più abitato, spesso si trasforma in un luogo desolato, che rischia l’incuria, il degrado e persino il crollo. Predomina infatti la preferenza per stili più convenzionali e l’illusione diffusa che il nuovo e il più grande siano una soluzione da prediligere. In America, negli ultimi decenni, le dimensioni medie di un’abitazione sono raddoppiate nonostante le famiglie siano diventate meno numerose, e per molti l’acquisto di una casa è primariamente un investimento in termini di status sociale e di rendita, in quanto si adegua alla domanda del mercato e all’incremento dei costi del terreno. Soltanto un acquirente con una sensibilità particolare è in grado di apprezzare una residenza tipica degli anni ’50 con bagno e cucina di dimensioni limitate; allo stesso tempo sono pochi gli architetti e gli appaltatori con le competenze adeguate per dare nuova vita a questi edifici, preservandone al contempo l’integrità.

Los Angeles è la città con la più alta concentrazione al mondo di edifici residenziali in stile moderno risalenti alla metà del XX secolo. L’interesse sempre crescente nei confronti di questo patrimonio ha avuto come conseguenza la ristrutturazione e l’ampliamento, con minore o maggiore successo, di questa tipologia residenziale. Frank Escher e Ravi GuneWardena, i due partner fondatori dello studio EGA, si impegnano da anni nella conservazione di queste preziose testimonianze dell’architettura modernista, distinguendosi in modo positivo nei confronti degli altri architetti di Los Angeles per il rispetto dell’impianto originale e dei suoi dettagli. Escher, laureato al Politecnico federale di Zurigo, ha affermato: «Prima di intervenire studiamo a fondo, per mesi, il materiale d’archivio e...

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