L’arte del dissimulare

Scritto da Valerio Paolo Mosco - 1 settembre 2020
Hanno partecipato al progetto Secco Sistemi, Mitsubishi Electric

Franco Farinelli è uno dei più importanti geografi oggi in circolazione. Egli da anni insiste su un concetto spesso dimenticato: che la geografia, una scienza tipicamente illuminista, è l’arte di vedere ciò che ci circonda da una adeguata distanza. Una distanza in cui appaiono contemporaneamente sia i caratteri naturali che quelli antropici, sia l’economia che le pratiche sociali. La strettissima interconnessione di questi fattori, la loro instabilità congenita come anche il loro dinamismo, hanno fatto sì che la geografia italiana sia stata sempre difficile da cogliere. I grandi flop politici, come anche i successi, sono sempre stati (e continuano ad essere) dettati dalla cecità o dalla lungimiranza geografica. Consideriamo il territorio emiliano e Bologna: un territorio ricco, efficiente, la cui fisionomia è cambiata negli ultimi decenni in ragione di un sempre più intimo rapporto tra produzione agricola e industriale, due aspetti tenuti ancora insieme da una strutturazione sociale basata sulle famiglie o se non altro sulle relazioni di vicinato. Ed è sempre il sistema di relazioni a tenere insieme la rete delle città emiliane, come più in generale quelle del nord Italia, un sistema questo che è nato spontaneamente, senza un progetto politico e che ci consegna un’inimitabile commistione tra localismo e regionalismo che è andata a rafforzarsi negli ultimi decenni. Poi Bologna, una città che sin dagli anni ’70 per l’Italia ha rappresentato un modello: la prima città a dotarsi di un piano regolatore che non solo prevedeva la salvaguardia del centro storico ma anche la sua rivalutazione economica. A Bologna si sono per la prima volta visti i vantaggi di un centro pedonalizzato e quelli dei primi distretti industriali e logistici con servizi condivisi. Il modello emiliano è di fatto basato su quello che potremmo...