Scuola materna

Scritto da Francesco Pagliari - 1 aprile 2020

Una scuola materna si può presentare come una “casa”, questo è l’assunto progettuale d’inizio della riflessione. Una casa particolare e speciale, ma in grado di esprimere caratteristiche fondamentali e comuni, per potersi definire accogliente, per dimostrarsi familiare, per essere amichevole e riconoscibile, affinché i piccoli possano trovare un ambiente che faciliti l’esperienza e il tempo trascorso a scuola, procedendo verso fattori d’inclusione e socialità a partire dai dati stessi dell’architettura, di forma e consistenza. Secondo questo principio d’orientamento generale, il progetto (vincitore del concorso bandito nel 2011, secondo la consolidata procedura altoatesina per l’affidamento d’incarichi pubblici) esplora la capacità dell’architettura di tendere ad un obiettivo di benessere, nelle varie sfaccettature di tale concetto, siano esse materiali, percettive, psicologiche. Un edificio che renda percepibile specificamente la qualità di vicinanza: una sorta di semplificazione o di schematizzazione nel linguaggio architettonico, per facilitare un ingresso piano nel campo scolastico, un’architettura che non rinuncerà certo a propri caratteri, indirizzandoli tuttavia all’obiettivo di accrescere la confidenza con spazi ed ambienti per coloro che la frequenteranno.

Un edificio fra gli edifici, quindi, nel centro storico di Sluderno, comune situato in una valle alpina nella provincia di Bolzano. Un edificio delineato con immediatezza, che definisce la propria appartenenza al tessuto costruito. Profilo stilizzato, con una copertura a due falde, per tratteggiare una sagoma geometrica che si inserisce nell’ambiente costruito senza divenire un’eccezione formale sovrabbondante; la matericità evidente delle superfici di parete ad intonaco con finitura rugosa, la...