Geometrie di luce

Scritto da Michael Webb - 1 novembre 2019

Secondo Shanshan Qi l’architettura è “un modo di pensare”, un ponte che collega il mondo con i suoi abitanti. In una serie di foresterie costruite in luoghi remoti della Cina, l’architetto utilizza caratteristiche e materiali locali componendo geometrie discrete che rispettano e ravvivano l’ambiente costruito e offrono agli ospiti molteplici esperienze spaziali, viste spettacolari sul paesaggio circostante e un forte senso del luogo.

Qi ha imparato presto a essere indipendente e a lasciare la sua impronta nel mondo. A 14 anni fu mandata dai suoi genitori a studiare negli Stati Uniti, dove si è poi diplomata tra i migliori della classe e dove ha continuato a studiare sino all’ottenimento di due lauree - con lode - in architettura, alla Columbia University e a Harvard. Dopo un tirocinio negli studi Renzo Piano Building Workshop a Genova e Foster + Partners a New York, di cui seguiva i progetti in Cina, nel 2012 ha aperto a New York il proprio studio. Successivamente si è trasferita a Hangzhou, dove dirige uno studio composto prevalentemente da donne. Qi è anche relatrice di tesi e partecipa alla valutazione di progetti architettonici presso la China Academy of Art, dove lavora al suo dottorato con il vincitore del Pritzker Prize Wang Shu.

Uno dei suoi primi progetti, completato nel 2016, è Nine House, boutique hotel e galleria d’arte, abilmente inserito all’interno del fitto tessuto urbano di Xitang, una delle città d’acqua meglio conservate tra Hangzhou e Shanghai. Nonostante l’ingresso alla città sia a pagamento, Xitang rimane una comunità vivace che si è dotata di regole ferree per le nuove costruzioni nel centro storico. In questo progetto Qi si allontana dallo spirito vernacolare scomponendo la pianta tradizionale per creare una composizione tridimensionale di scale e corti private per sei camere, che include anche una...