La Valle Aurina è una delle aree montane più isolate e incontaminate del Trentino Alto Adige e della Provincia di Bolzano; in estate, il verde brillante delle vallate s’interrompe in corrispondenza del verde scuro e intenso dei boschi, d’inverno il bianco della neve ricopre indistintamente tutto il paesaggio. Punto di riferimento costante e perenne sono le vette delle montagne che delimitano e circondano la valle. La marginalità del territorio Aurino rispetto alle rotte turistiche più frequentate ha permesso di mantenere intatti paesaggi, tradizioni e un tipo di fruizione lenta, sostenibile e frugale. A sostegno di territori come questo e dell’escursionismo alpino, la Provincia Autonoma di Bolzano ha indetto un concorso a inviti per la progettazione di un rifugio in alta quota, in sostituzione di un edificio ormai obsoleto. I vincitori sono stati gli architetti altoaltesini Stifter+Bachmann con un progetto essenziale e potente a 3.026 m d’altitudine. La totale assenza di elementi urbani e culturali in un contesto come quello dell’alta Valle Aurina ha indotto i progettisti a ricercare nella natura e nel paesaggio i riferimenti per un’architettura contemporanea in alta montagna. Le numerose escursioni in un territorio famigliare per i progettisti hanno permesso l’osservazione e lo studio delle cime circostanti, i loro tagli e inclinazioni, la compattezza e l’imponenza. Da qui l’idea di concepire il rifugio come una nuova cima, un volume compatto e monolitico che possa aggiungersi a quelli naturali nella definizione del paesaggio montano della valle. Un contesto tanto selvaggio e impervio ha suggerito un’architettura estremamente semplice, essenziale, ma al tempo stesso spettacolare. Il volume incastonato tra le rocce è interamente rivestito in lastre di rame: il materiale si presenta inizialmente lucido e riflettente per poi scurirsi e diventare opaco, confondendosi nel tempo con la pietra bruna del paesaggio altoatesino. Come in una gemma dai lati irregolari,...
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