Villa privata “House of Stories”

Scritto da Caterina Testa - 28 marzo 2019
Ha partecipato al progetto Schüco

Ogni committente individua nel progettista scelto colui che saprà dare forma e materia al proprio spazio di vita, rappresentare i propri valori, la propria immagine pubblica e il proprio lato più intimo e profondo. Mathew and Ghosh Architects in House of Stories traducono in architettura il volere di una scrittrice, prima architetto. La villa si struttura intorno a uno spazio archetipico e introspettivo, una caverna contemporanea che, passando dalla luce brillante di Bangalore alla penombra interna, accoglie e trascina l’abitante all’interno di un racconto fatto di pause, di spazi privati e nicchie ancora più intime e nascoste. L’antro allungato dell’ingresso e la passerella in lamiera forata che conduce al piano superiore sono concepiti come espedienti narrativi capaci di tenere insieme i differenti episodi di un’unica storia, quella degli spazi di vita dei suoi abitanti. Un gargoyle sporgente segnala e protegge il sentiero d’accesso alla casa, cui si accede attraverso una porta basculante meccanizzata grazie a un sistema di pulegge che permette l’apertura di feritoie per la ventilazione. All’interno, si apre uno spazio indefinito dove copertura e pareti si innalzano verso l’alto e la luce filtra attraverso le fessure della copertura a bagnare le pareti in cemento. Percorrendo questo stretto passaggio, le pareti inclinate di cemento liscio si aprono nel soggiorno a ovest e, discostandosi o interrompendosi, permettono il passaggio agli altri ambienti domestici. La cucina e i servizi a est si attaccano alla spina baricentrica come padiglioni luminosi innestati attraverso i tagli delle pareti di calcestruzzo inclinate. Molteplici sono i dettagli che enfatizzano questa soluzione progettuale. Le fessure zenitali tra la caverna d’ingresso e le aree di servizio a est e la zona notte a nord segnano con una lama di luce l’interruzione distributiva e strutturale. Il cambio di materiali...