Ziyunzhai

Scritto da Li Xiangning - 23 agosto 2018

Osservando i cinque progetti completati di recente da Tong Ming e qui illustrati si rileva una transizione tra due polarità: dall’intimità e introversione del giardino interno all’apertura e porosità del fronte strada urbano. Per Tong Ming queste due estremità tipologiche corrispondono ad altrettante esperienze e visioni parallele del mondo. Il giardino fa parte della cultura intellettuale del Paese: unisce la collocazione privilegiata di prossimità al centro alla tranquillità di un luogo recondito, indipendente e appartato, incarnando l’essenza di uno spazio di qualità e comfort. Il giardino cinese è sempre stato un tema centrale per Ming, a livello accademico e progettuale, e la ricerca di integrarlo nell’architettura contemporanea attraverso soluzioni innovative ha rappresentato un obiettivo perseguito con costanza. Tra gli interventi presi in esame nel presente articolo, lo Zhou Chunya Art Studio è il progetto che più si avvicina al concetto classico di giardino cinese. La costruzione, situata oltre la periferia di Shanghai, si pone in forte contrasto con il sito. La compattezza e solidità del blocco in calcestruzzo ricordano un castello fortificato, privo di connessioni con l’esterno. Addentrandosi nell’architettura si è subito catturati dal suo fascino: al suo interno il progettista ha riunito gli elementi spaziali tipici del giardino cinese quali corti, pergolati, scalinate e punti panoramici in copertura. Anche le attività prendono le distanze dalla realtà del luogo: lo Zhou Chunya Art Studio è infatti sede di eventi, presentazioni di mostre d’arte e ricevimenti. Il Han Tianheng Art Museum, sebbene condivida una simile monumentalità, si distingue per la capacità di inserirsi in maniera più naturale nel tessuto, poiché frutto della rigenerazione di una vecchia fabbrica - elemento di...