Tanderrum Bridge

All’interno dei tessuti urbani contemporanei una delle sfide più interessanti è la ricucitura di parti della città attraverso l’uso di infrastrutture pedonali. Molto spesso queste riprendono le tracce di vecchi tracciati ferroviari, come è successo a Parigi con la Promenade Plantée - forse il prototipo di tutti percorsi pedonali in quota con ormai più di trenta anni di storia - o a New York con la più recente High-Line di Diller Scofidio + Renfro, diventata quasi un’ossessione tipologica e un simbolo di un certo tipo di progettazione urbana, oppure sono elementi del tutto nuovi che riescono a far convivere in maniera intelligente le esigenze trasportistiche legate ai flussi pedonali con funzionalità strutturali spesso intriganti, l’estetica architettonica, la cura e la ricerca per l’inserimento nel contesto paesaggistico. Un esempio è questo ponte realizzato a Melbourne, aperto al pubblico lo scorso anno dopo tre anni passati tra progettazione e costruzione, e nato dalla collaborazione tra due emisferi, lo studio australiano John Wardle Architects e l’acclamato studio statunitense NADAAA. Una struttura che si contraddistingue per il suo aspetto compositivo complesso e assolutamente unico. La nota più interessante del progetto è l’avere fatto diventare la componente strutturale, con la sua complessità armonica, la traccia che dà forma al risultato architettonico, plasmato sul reticolo di forze vettoriali che governano il manufatto. Queste sono state messe in evidenza tramite l’uso a nudo del tondino d’acciaio (con diametro 34 mm), un materiale che, creando una trama trasparente, continua e variabile, quasi come una filigrana, sostiene le campate del ponte senza apparentemente alcuno sforzo. Appoggiato su plinti in calcestruzzo armato gettati in opera, il ponte si compone di elementi prefabbricati in cui la trave...

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