L’arte pittorica olandese, specie quella rinascimentale, si è contraddistinta per l’abilità di cogliere il colore e la temperatura della luce solare che illumina questa nazione, caratterizzata dall’essere sempre condizionata dal riflesso diffuso dei raggi solari sulla superficie perfettamente piatta del Mare del Nord. È la luce che vediamo non solo nei quadri d’ambiente, nei panorami o nelle nature morte, ma anche nella famosissima perla, nel latte versato o nella lettera di Jan Vermeer. Questa luce è quella che ritroviamo come protagonista assoluta nel Museo Voorlinden a Wassenaar, aperto al pubblico lo scorso settembre a poche centinaia di metri dal Mare del Nord, e voluto dal magnate e collezionista olandese Joop van Caldenborgh per mettere a disposizione di tutti la sua pregevole raccolta di arte contemporanea. L’architettura, progettata dall’architetto Dirk Jan Postel, partner dello storico studio di Rotterdam Kraaijvanger Architects, è una macchina perfetta, pensata e sviluppata per fare della luce olandese, fredda e tagliente e al tempo stesso così avvolgente, l’elemento caratterizzante di tutte le 20 sale che compongono il complesso espositivo. Il Museo è stato progettato dallo studio olandese a cominciare dal 2009 in stretta collaborazione con il committente, che è anche uno dei maggiori conoscitori d’arte contemporanea mondiale e quindi, dal 2012, con la consulenza di Arup sia per quanto riguarda la struttura del complesso sia per l’illuminazione attraverso l’uso della luce naturale e l’allestimento. La struttura dell’edificio è impostata volutamente su di una matrice spaziale semplice, scandita dalle sei mura parallele rivestite di pietra color sabbia, che riprendono le tonalità delle dune che disegnano il litorale del Mare del Nord, e che chiudono spazi che si aprono verso il paesaggio offerto dal parco storico...
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