Copenhagen sorprende, piacevolmente, per la voglia di migliorarsi sempre un po'. Stupisce, insegnandoti che si può sempre fare meglio e lo fa con leggerezza, mostrandoti che, in fondo, tutto può essere semplice. È una capitale viva che parla a tutti, senza dubbio una città a misura di persona. E non di alcune persone in particolare, è davvero per tutti: bambini, ragazzi, anziani, adulti, artisti, sportivi, salutisti, e così via. È un luogo che ti meraviglia con la semplicità di chi riesce a trovare in tutto il lato positivo, anche in quelle che nell'immagine comune sono le sue debolezze: una parte dell'anno quasi al buio e temperature al di sotto dello zero. La città è un’eccezionale sintesi dei princìpi cardine del design danese, noto per coniugare estetica minimale, funzionalità e qualità. Nelle sue vie questi princìpi si ritrovano e riconoscono ovunque: attenzione all'utenza, accurato studio e disegno dello spazio pubblico, inseparabile binomio di funzionalità e bellezza, grande cura dei materiali e del dettaglio. È la costante ricerca del dettaglio che fa la differenza, l'attenzione a come migliorare la qualità della vita delle persone tramite piccoli gesti, dettagli appunto. Nei pressi di molte intersezioni si notano oggetti inconsueti, a uno sguardo distratto non facilmente classificabili, finché non arriva il primo ciclista della fila che li usa per riposarsi durante il rosso al semaforo. Poggiare un piede e una mano senza scendere dalla sella permette di ripartire con un piccolo slancio e guadagnare così qualche secondo: sono i famosi poggiapiedi per ciclisti, che riportano varie frasi di gratitudine verso i cittadini su due ruote. Qualche centimetro in meno e qualche grado di inclinazione in più facilitano la mira: così non è più necessario fermarsi mentre si pedala per...
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