COPENHAGEN MAPPING

Scritto da Andrea Boschetti, Federico Parolotto - 19 settembre 2017

Dopo Palermo esploriamo una città europea analoga per dimensioni ma profondamente diversa: Copenhagen, sviluppatasi sull'isola di Strandholm attorno a una fortezza eretta nel 1167. La capitale danese negli ultimi quarant’anni è divenuta simbolo e riferimento di “urbanità sostenibile”, generando attorno al proprio status un’immagine di città d’avanguardia sul tema della qualità dell’abitare. Come sempre la nostra analisi avviene attraverso la lettura di sei mappe ottenute dalla diretta elaborazione di dati GIS sempre aggiornati e facilmente reperibili in rete. La mappa della densità della popolazione è il riferimento attraverso cui esploriamo le restanti cinque, relative rispettivamente alla distribuzione degli addetti, all’orografia del territorio, alla densità dei servizi, alla densità del trasporto pubblico e alla struttura del verde urbano. La città conta circa 600.000 abitanti, mentre l’area metropolitana ne accoglie oltre due milioni. La mappa della distribuzione dei residenti e della distribuzione degli addetti mostrano alcune caratteristiche analoghe ad altre città occidentali mature, ma anche alcune evidenti specificità. Dopo la seconda Guerra mondiale iniziò una rapida crescita della città, ad anelli concentrici, ciascuno dei quali con caratteri ben definiti. Nuovi orientamenti urbanistici portarono a un'espansione radiale con quartieri residenziali disposti lungo cinque direttrici a partire dal centro (il cosiddetto Finger Plan, o piano “delle cinque dita”, 1951-54); ogni direttrice era intervallata da cunei di verde, specificità per la quale ancora oggi Copenhagen è conosciuta nel mondo. La distribuzione degli addetti, e ancor più quella dei residenti, è fortemente legata sia alla struttura della città sia soprattutto allo schema del trasporto pubblico,...