A New Canaan, in Connecticut, si trova il recente progetto a firma di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa. Già nel leggerne il nome - Grace Farms - si può evincere che si tratta di un programma comunitario di ispirazione cristiana; un’iniziativa supportata da una capacità economica sufficiente per acquistare ottanta acri in una delle aree più benestanti del pianeta. Ideato in linea generale per venire incontro a esigenze minime, questo imponente progetto paesaggistico ha previsto svariate operazioni tra cui modellare il terreno, includere uno specchio d’acqua e piantare alberi e vegetazione. Rispetto alle passate esperienze di SANAA in Nord America, come il Padiglione di Vetro per il Museo d’Arte di Toledo, Ohio, e il Nuovo Museo d’Arte Contemporanea di New York, questo intervento riflette un’ulteriore evoluzione dello studio.
I progettisti di SANAA, a differenza di alcuni loro docenti e mentori tra cui Kazuo Shinohara e Toyo Ito, hanno sviluppato una narrativa molto più affine al mondo occidentale e ai suoi stili dominanti, attuando una conversione che ha del subliminale. È difficile capire fino a che punto siano consapevoli di questo loro adattamento. Quando a Sejima viene chiesto di parlare di Oriente e Occidente, evidenzia con le mani le differenze di spessore delle pareti, sebbene i suoi progetti - generalmente - non ne prevedano. Il primo a operare una distinzione tra architettura dei muri e architettura delle colonne fu Leon Battista Alberti; il modo di costruire di SANAA rientra certamente nell’architettura delle colonne.
All’interno di Grace Farms, la struttura progettata dallo studio giapponese, denominata The River, è un padiglione in vetro che si sviluppa con andamento sinuoso lungo il lieve pendio di una collina. Nel suo percorso, accoglie all’estremità più bassa una palestra parzialmente interrata, a seguire una casa da...
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