Uno sguardo sul Delta del Fiume delle Perle

Scritto da Li Xiangning - 29 febbraio 2016

Conosco Doreen Liu, fondatrice dello studio NODE, da dieci anni. All’epoca, lavoravo per una rivista di architettura, in particolare mi dedicavo a un numero speciale chiamato Pechino, Shanghai, Guangzhou. Ci siamo incontrati per la prima volta a Guangzhou, quando Doreen lavorava ancora principalmente a Nansha. Ricorderò per sempre quanto mi abbia colpito la regione del Delta del Fiume delle Perle. Prendendo spunto da Rem Koolhaas e dal suo libro Great Leap Forward, descriverei quella regione come un’area metropolitana caotica, dalla consistenza eterogenea, ricca di stimoli, soggetta a uno sviluppo velocissimo e con una vitalità impressionante tale da scrivere un nuovo capitolo della storia mondiale. In quel tempo, l’architettura di Doreen presentava un forte radicamento con lo scenario urbano del Delta del Fiume delle Perle degli ultimi vent’anni. I suoi progetti, nel tentativo di esprimere quella realtà, venivano “plasmati” da quest’ultima in maniera più o meno consapevole.

I suoi primi interventi a Nansha, come la libreria De Pin e il museo delle scienze, rivelavano un linguaggio ancora aderente ai suoi studi di architettura in California. Difficile distinguere la sua firma, sarebbero potuti essere concepiti da altri architetti provenienti da Hong Kong o da Taiwan e formatisi negli Stati Uniti. Tuttavia, nel suo percorso di crescita, Doreen Liu ha affinato sempre più la propria sensibilità verso il processo di urbanizzazione del Delta del Fiume delle Perle. Inoltre il cambiamento di sede dello studio, da Guangzhou a Shenzhen, ha influenzato il suo modo di pensare, potenziandone la contemporaneità, e le ha fatto intraprendere un percorso verso l’autonomia dai vincoli delle tecniche di progettazione e verso la creazione di un approccio all’architettura capace di affrontare le sfide imposte dalla città.

Diversi sono...