Di che colore è un confine? Opificio Golinelli

Cittadella per la conoscenza e la cultura a Bologna. Intervista a Marino Golinelli, by Elisabetta Tola

Una riflessione lucida e molto schietta sul ruolo sociale e culturale dell’imprenditore. Parlare con Marino Golinelli, che imprenditore di successo è stato per tutta la vita, come fondatore e presidente nel 1948 dell’azienda Alfa Wasserman, è una vera lezione di etica e senso civico. Consapevole, come pochi altri nel nostro paese, della necessità di investire in cultura, Golinelli 27 anni fa ha dato vita alla fondazione, indipendente dall’azienda, che porta il suo nome e che si è impegnata, da subito, a favore della diffusione della cultura scientifica soprattutto tra le giovani generazioni. Oggi questo progetto fa un altro fondamentale passo avanti con l’apertura dell’Opificio Golinelli disegnato dagli architetti (tutti under 40) di diverserighestudio. “L’Opificio concretizza la nostra visione complessiva” spiega Marino Golinelli, pochi giorni prima dell’inaugurazione ufficiale del nuovo spazio. “è una metafora della città, un centro di conoscenza, di cultura ma anche di costruzione e realizzazione di idee innovative”.

E. T. - Uno spazio di promozione della cultura scientifica?
M. G. - Qualcosa di più. Io ho sempre portato avanti una visione olistica della cultura, nutrimento essenziale per l’uomo. Ho sempre lavorato per diffondere una idea di educazione unitaria, dove le dimensioni scientifica, umanistica e artistica sono integrate. E ho sempre promosso una cultura del fare e del saper fare. In questo senso l’Opificio ha una vocazione molto esplicita: si privilegiano le attività, i luoghi dell’azione, i laboratori, il Giardino delle imprese come acceleratore per formare i ragazzi delle scuole superiori a diventare imprenditori...

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