Kulapat Yantrasast, Why - Un architetto californiano ispirato dai ricordi della tailandia

Scritto da Michael Webb - 25 febbraio 2015

Sorta 110 anni fa lungo la costa pacifica, in una zona paludosa bonificata, Venice si proponeva come sorella californiana della Serenissima. Nei week-end richiamava molti turisti dal monotono entroterra, stipati nei tram e desiderosi di godersi le attrazioni lungo il molo e di fare un giro in gondola tra i canali. Tuttavia, nel 1925, lo scenario mutò radicalmente: i corsi d’acqua vennero in gran parte coperti, mentre le torri di perforazione per l’estrazione del greggio deturparono il panorama di Venice, ormai un acquitrino con desolanti bungalow in legno e centri commerciali in decadimento.
Qui, negli anni ’40, Charles e Ray Eames aprirono il loro studio, mentre gli artisti iniziarono a insediarvisi a distanza di soli dieci anni. Negli ultimi decenni, il quartiere si è imborghesito senza però perdere la propria artificiosità e appariscenza. Gli architetti hanno costruito case semplici ma originali, per sé o per committenti di mentalità affine.
Una tra le più recenti è a firma di Kulapat Yantrasast, titolare di wHY. Un’abitazione che spicca nel contesto, realizzata in gran parte in calcestruzzo gettato in opera e sviluppata su tre piani affacciati su di un giardino. Al piano terra, la camera per gli ospiti e il garage. A quello superiore l’area living, cui si accede salendo alcuni scalini: uno spazio lineare che comunica, mediante vetrate scorrevoli, con la piscina e la terrazza che la circonda. Posizionare la casa lungo il margine orientale dello stretto lotto fa apparire infiniti gli ambienti interni ed esterni, disposti nei 13 metri di profondità. Dalla terrazza, la vista spazia ininterrotta su tetti e cime degli alberi fino all’oceano, a distanza di 7 blocchi a ovest. Ancora di più si protende il panorama dai livelli superiori, dalla copertura terrazzata e dall’ambiente di lavoro all’ultimo piano. La suite padronale, aggettante a...