L’edificio per l’Istituto Issam Fares per le Politiche Pubbliche e le Relazioni Internazionali, voluto e finanziato dal ministro libanese Issam Fares e progettato da Zaha Hadid Architects, completa il campus dell’American University di Beirut.
La nuova istituzione nasce con l’obiettivo, da una parte, di proiettare verso il futuro un’accademia radicata nel tempo e nella città, dall’altra, di diventare luogo di incontro e scambio di idee tra i ricercatori di tutto il mondo. Radicamento nel territorio e spazio per l’incontro di culture e persone sono i due aspetti che influenzano e danno forma all’architettura: i vincoli e le caratteristiche dell’esistente arricchiscono e completano il linguaggio e le linee sempre chiare e riconoscibili di Zaha Hadid, a rappresentare insieme la tensione globale dell’accademia e l’appartenenza al luogo.
L’adattamento all’area e il rispetto dei vincoli imposti dal contesto diventano i punti di forza del progetto: l’impossibilità di tagliare gli alberi, la relazione tra la piazza ovale del campus e il mare poco lontano inducono a ridurre il più possibile l’impronta a terra dell’edificio (scelta vincente in fase di concorso) e a sospendere a sbalzo il resto. La porzione aggettante, situata su di un basamento esiguo, apre un varco sulla piazza, interrompendo l’allineamento con gli altri volumi intorno all’ovale e consentendo la visuale verso la foresta e il Mediterraneo.
Il rapporto con il tessuto circostante è dirompente e destabilizzante: il nuovo si discosta da ogni relazione tettonica con l’esistente, preferendone una spaziale che sostituisce il vuoto al pieno, a voler dimostrare che è possibile un’architettura contemporanea in grado di rappresentare la società e la cultura di oggi.
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