Il nuovo campus dell’Università di Economia e Commercio di Vienna, simbolo di estro e audacia costruttiva, è composto da sei edifici a firma di personalità illustri del mondo dell’architettura, completati in tempo per l’inaugurazione dell’ottobre 2013. Il complesso è un crogiolo di stili, dalle ardite sinuosità di Zaha Hadid fino ai parallelepipedi in Cor-Ten di BUSarchitektur & BOA Office for Advanced Randomness, a cui si deve anche lo sviluppo del masterplan. Nonostante la presenza di grandi opere architettoniche, l’impianto generale e la sua enfasi sull’integrazione tra le persone rappresentano forse l’aspetto più importante dell’intero intervento. A rimarcare questa precisa intenzione è l’arteria pedonale, punto chiave nel progetto, su cui si aprono tutti gli edifici. Questo elemento unificante, oltre a sottolineare il luogo come aperto a tutti, è stato concepito per ricreare un’atmosfera da parco con panchine distribuite negli spazi verdi, così da trasporre al di fuori delle aule il dialogo interdisciplinare tra studenti e docenti.
L’enfasi sulla dimensione comunitaria e socializzante del progetto si legge anche nelle caffetterie e nei negozi all’interno di molte delle costruzioni. Il masterplan è stato così incentrato sulle relazioni interpersonali, da impostare le uscite pedonali dal parcheggio sotterraneo sulla via principale in superficie.
Non fornire l’accesso a ogni singolo edificio direttamente dall’interrato è stata una scelta intenzionale, mirata a fare conoscere a tutti il campus nella sua estensione.
L’altra priorità, meno visibile all’occhio, è stata il risparmio energetico. I progettisti e gli ingegneri si sono infatti avvalsi di varie strategie per ridurre le emissioni e l’uso di energia: per esempio, il 60-70% di calore...
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