Nello stato indiano di Maharashtra, l’architettura seducente di una villa di raffinata eleganza cresce come una gemmazione sulla sommità di una collina e si affaccia sul declivio, inserendosi in un paesaggio di rocce basaltiche, in una regione di profondi contrasti: la stagione monsonica da marzo a luglio, la calura estiva, la vegetazione che ogni anno esplode lussureggiante. Espressione sintetica della villa è la concretezza plurima di materie che si trasformano e l’assimilano alla natura delle rocce.
Inserire il basalto nella composizione del calcestruzzo è scelta fondamentale di progetto. La roccia prende nuova forma nella gettata e si concretizza nella villa: il cemento armato a vista, a finitura liscia, costituisce così essenza caratterizzante dell’architettura, per ragioni compositive e d’inerzia termica. Le lastre in pietra naturale nera per le pavimentazioni e per la scala che sale alla copertura a terrazza, perimetrata da un cordolo rivestito a scure tessere di mosaico, rappresentano il complemento materico e di coloritura, i toni scuri della pietra in contrasto con le pareti in cemento a vista.
L’edificio si distende orizzontalmente con il piano principale per la zona di soggiorno e le stanze da letto, ciascuna delle quali dotata di servizi; il piano inferiore, servito da una scala interna a più rampe, è destinato all’ospitalità, d’assoluta riservatezza. Residenza per soggiorni di vacanza, la villa vive dell’interconnessione dinamica di spazi aperti e di spazi coperti, con una variazione percepibile nella tessitura e nella finitura della pietra per le pavimentazioni: lastre levigate e d’ampia dimensione per le zone interne coperte, tasselli grezzi che corrugano la superficie pavimentata per gli spazi aperti.
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