Il progetto del nuovo Auditorium a Firenze formula una macchina complessa, un’architettura dall’accento urbano che associa un valore intrinseco di luogo della musica e del teatro lirico, in un’ampia accezione di generi, alla formazione di un’identità di relazione fra parti della città. L’idea è di riunire la capacità attrattiva del luogo che può ospitare in una sede tecnologica le manifestazioni del Maggio Musicale Fiorentino con la capacità del complesso architettonico di costituire un ponte fisico e concettuale fra la Firenze del nucleo storico e la Firenze del Parco delle Cascine, fra la città cristallizzata nella pietra e l’apertura verso ambienti della natura progettata. Il progetto dello studio ABDR dimostra la valenza “monumentale” dell’Auditorium, che si inserisce nella città e costruisce un solidificato paesaggio urbano; nello stesso tempo, il luogo dell’architettura si arricchisce di valori funzionali per ospitare grandi sale da concerto e per opera lirica, in cui il dato dell’ingegneria acustica proceda di pari passo con gli aspetti espressivi dell’architettura, articolando gli spazi accessori in sale di prova, laboratori scenici, l’intero campo dell’invenzione teatrale. Si snoda un percorso urbano, individuando una meta in sé, una sequenza ordinata di spazi pubblici. Il complesso architettonico delinea volumi e percorsi, coniugando masse costruite, rampe, terrazze, scalinate, spazi conchiusi e scorci visuali. Il dato prioritario è l’evidenza dei volumi e delle geometrie che delineano sagome variamente opache, accompagnate da scale: sul basamento della piazza pubblica lastricata si eleva il volume inclinato ed opaco che segna la grande sala per l’opera lirica, con 1800 posti, una rilevante massa con andamento contrapposto alle scalinate adiacenti. Sulla copertura della sala, sfruttando l’inclinazione, si dispone la “cavea” per gli spettacoli all’aperto e per una fruizione allargata: la sequenza a gradoni di piena matericità rivestiti in gres porcellanato...
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