In una zona urbana di Tokyo contrassegnata dalla presenza fitta di vegetazione, il progetto di un edificio a tre piani fuori terra con ariosa terrazza sulla copertura praticabile diviene esemplificazione di un procedimento sperimentale, che opera per compenetrazione, intreccio, contrasto, sovrapposizione. Nella residenza, gli spazi, le materie, la luminosità, le visuali nel paesaggio costituiscono elementi che instaurano relazioni articolate, forme di una rappresentazione lucida e rarefatta di volumi e geometrie. L’edificio appare all’interno della vegetazione; lo stesso recinto della costruzione, a tratti trasparente e a tratti muro di pietra, è accompagnato da elementi arborei, esterni ed interni, che disegnano brevi filari. La connotazione architettonica della residenza è caratterizzata dal rilievo che assume il dialogo fra rivestimento esterno e pareti vetrate a tutt’altezza degli ambienti per il soggiorno e la notte. Il volume si delinea attraverso pannelli a rete metallica saldati e sovrapposti che corrono a fasce sulle pareti, lasciando sezioni “vuote” per la percezione biunivoca fra interno ed esterno, e divengono balaustra per la terrazza sulla copertura. Le griglie formano un oggetto composito, basato su un intreccio simbolico e concreto, che associa l’idea di trasparenza e la fisicità dei materiali, geometria complessa come una struttura cristallina per la sovrapposizione di strati grigliati a diverso orientamento, coniugando durezza materica nella visione ravvicinata e delicatezza di tessitura nella visione lontana. La pianta a L separa virtualmente il volume per gli spazi residenziali dal volume che ospita gli spazi di servizio, il corpo scale e a piano terreno la sala rituale per il tè. I percorsi si duplicano, con un ingresso diretto al soggiorno al piano terra e un accesso separato ai livelli superiori: si forma un nodo d’intrecci, la scala esterna sovrasta uno specchio d’acqua, su cui affacciano la sala da tè e l’ambiente di soggiorno, e un...
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