La città di Detroit ha catalizzato l’attenzione, e a ragione. Di recente ho incontrato due fra le più importanti e autorevoli rappresentanti di Detroit, città dove si stanno attuando cambiamenti radicali coinvolgendo nel nuovo progetto di sviluppo l’impegno della cittadinanza. Toni Griffin, Professore Associato di Urbanistica alla Graduate School of Design di Harward, si è assunta il compito di co-direttore del Progetto del Detroit Works Project, il cui programma prevede di elaborare nei prossimi 12-18 mesi una visione condivisa. Karla Henderson è consulente tecnico e facilitatore della municipalità di Detroit e lavora direttamente con l’ufficio del sindaco, Dave Bing. In particolare, l’intervista prende in esame il problema degli spazi vuoti all’interno della città. Abbiamo affrontato i seguenti punti: in che modo una città pianificata per 2 milioni di lavoratori (turnisti) può adeguarsi agli attuali 800.000 residenti? Come può la città individuare una strategia che ponga al primo posto il censimento del territorio disponibile e creare un ambiente nuovo e produttivo? In che modo la demolizione e il recupero possono diventare il veicolo per la creazione di posti di lavoro e attività sostenibili? Detroit sta ridefinendo la sua visione per il futuro e l’attuale amministrazione è la guida giusta. L’attuazione pratica del progetto inizia con il consolidamento dei quartieri e la creazione di posti di lavoro. La nuova amministrazione inoltre sta lavorando con assiduità per creare una struttura che coordini le imprese pubbliche e private. Infine, il desiderio di coinvolgere i cittadini nel processo di definizione e attuazione del nuovo modello è considerato di primaria importanza. Una delle priorità espresse dal sindaco Bing per quest’anno è demolire 3.000 case abbandonate in città. Questo intervento di abbattimento è già iniziato e gli abitanti possono vedere concretamente i passi che la nuova amministrazione sta facendo. La rimozione del degrado è una strategia...
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