La recente ondata di musei “firmati”, ambiziose strutture che vanno dal “succès fou” del Guggenheim di Bilbao di Gehry, alle talvolta bizzarre creazioni di Libeskind, Calatrava o Randall Stout, sembra avviarsi a conclusione, ed è rigenerante trovarsi davanti alle nuove gallerie ortogonali del North Carolina Museum of Art, opera sobria, intelligente ed elegante. Progettato dall’architetto newyorkese Thomas Phifer, questo nuovo edificio non contorce, né frammenta o espone le sue viscere alla curiosità senza pudori del mondo esterno; qui l’arte si mostra in una sequenza comprensibile di spazi, soffusa in una luce naturale modulata. Le nuove gallerie, e l’edificio esistente che vanno in gran parte a rimpiazzare, sono dislocate all’interno di un esteso e affascinante parco a ovest del centro di Raleigh. Questo è il Sud, o meglio, il Nuovo Sud con il suo rapido, a tratti rapace, sviluppo sub-urbano. L’edificio preesistente in mattoni scuri, opaco e poco invitante, è solo una parte del complesso immaginato da Edward Durell Stone (1904-1978), completato dopo la sua morte con un budget ridotto. Ospita mostre temporanee e uffici, ed è situato nella zona più orientale di un’ampia area su cui affaccia verso nord il padiglione a un piano di Phifer. La superficie esterna di questo nuovo complesso lineare è a sua volta opaca ma con finiture che creano un effetto di lucentezza, delicatezza e riflettività. Il volume ortogonale è ritmato da patii aperti in cui sono state messe a dimora piante locali, perimetrati da membrane in vetro a tutta altezza. Questo mix di finezza tecnologica e fruizione della natura (tra le piante, olmi americani, magnolie e betulle di fiume) dimostra un’estetica e un modus operandi che coniugano progresso formale e sensibilità alla natura. Il paesaggio è considerato tanto come retorica architettonica quanto come rappresentazione. Realizzato in collaborazione con lo studio di Raleigh, Pierce Brinkley Cease + Lee, il nuovo edificio è la terza struttura...
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