Il nuovo quartiere Marina Residence degli studi 5+1AA e Peia Associati a Cotonou, nel Benin, è una micro-città con 69 ville e due blocchi di servizi pubblici. Al muro di recinzione, che rappresenta la soluzione più scontata alla paura dell’intrusione visiva o fisica, viene data per contrasto un’importanza iconica perfino maggiore del design purista delle ville. Le città del deserto come Ghat e Ghadames in Libia, le oasi fortificate del Marocco o i villaggi del Mali, rappresentano il riferimento immediato, reinterpretato con la forte espressività figurativa di un continuo e frastagliato muro rosso, il colore ferroso della terra africana, in contrasto con l’architettura bianca ed essenziale delle abitazioni. Mentre i muri bianchi alti 3 metri dividono le singole proprietà private e non sono visibili dalle strade, quello rosso, che a volte si innalza a 12 metri o diventa torre di ingresso, rappresenta l’identità africana che unifica, come “edificio cintura”. Il sito è un trapezio incuneato tra l’area delle ambasciate e l’aeroporto a ovest, l’Hotel Sheraton a est, il mare del Golfo di Guinea a sud e il Boulevard de France con l’ingresso principale al complesso a nord. Il masterplan è stato sviluppato sull’asse nord-sud/città-mare. Al centro, due edifici contenenti le funzioni collettive si articolano in modo organico attorno a un giardino e una piazza pubblici. Le ville, su tre tipologie differenti, sono volumi cubici compatti, con un fronte chiuso ed uno quasi interamente trasparente ma protetto dai raggi solari grazie agli sporti dei terrazzi. Al centro uno spazio vuoto a tripla altezza ricorda le corti chiuse e ombreggiate delle case tradizionali del nord Africa. Un alto livello di qualità e dimensioni dai 350 ai 600 mq permettono di ospitare grandi famiglie benestanti o sedi diplomatiche. La maglia squadrata del tessuto urbano ottimizza lo spazio per accogliere attorno alle case i giardini, con il verde tropicale a mitigare internamente la nettezza delle divisioni....
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