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Ai temi ambientali, di sostenibilità energetica e riduzione di emissioni nocive si dedica la conferenza internazionale promossa dall’ONU nella capitale danese: si confrontano strategie di lungo termine e soluzioni di immediata realizzabilità per contrastare i mutamenti climatici, lo spreco di risorse, la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali, che comporta eccessive emissioni nocive.
Copenhagen nel dicembre 2009 è la capitale del futuro, la città in cui si rinnova la speranza di un mondo vivibile, attraverso inventiva e razionalità per difendere la Terra e i suoi abitanti. Copenhagen si trasforma nella realtà della speranza: HopenhagenLive coinvolge la vita quotidiana dei suoi abitanti, dei visitatori, degli studiosi e dei governanti, in una città che si pone obiettivi di grande rilievo sul versante energetico ed ambientale. Concretezza per la sostenibilità: Copenhagen raggiungerà nel 2015 la riduzione del 20% nell’emissione di CO2 ed intende divenire nel 2025 la prima capitale a bilancio neutro in tali emissioni; le strategie della città puntano a sostituire i combustibili fossili con fonti rinnovabili, sole e vento, razionalizzando per limitare sprechi e fabbisogno d’energia.
E la città stessa, nelle sue trasformazioni architettoniche e di rinnovo per interi quartieri, propone la necessità della sostenibilità a larga scala: gli edifici devono cessare di produrre anidride carbonica, studiando forme innovative di eco-sostenibilità, ricercando corretto soleggiamento, utilizzando tecnologie passive e attingendo direttamente a fonti rinnovabili d’energia.
Si tratta di partire dagli strumenti architettonici per il singolo edificio, per giungere alle strategie urbane, in una sorta di sostenibilità allargata al tessuto che si rinnova. A Copenhagen, i nuovi quartieri individuano nuove forme d’architettura, sostituendo insediamenti industriali ed attrezzature portuali dismesse.
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