La villa si situa nella zona orientale dei Paesi Bassi, all’interno di un bosco. Il progetto dello studio Powerhouse Company di Rotterdam, segnalato per il Mies van der Rohe Award 2009, elabora una concezione articolata dell’edificio, che si sviluppa in una superficie complessiva di 480 mq, suddivisa fra piano terreno e piano interrato abitabile. Entrambi i piani riproducono la medesima planimetria: tre ali a diversa dimensione ospitano differenti funzioni abitative e convergono verso uno spazio centrale di cerniera, fulcro dinamico dell’edificio, delineando una sorta di Y a bracci diseguali. Il processo progettuale opera per interpolazione, individuando decise contrapposizioni fra elementi della costruzione e nello stesso tempo intrecciando fluide composizioni negli spazi e nella conformazione architettonica.
La villa, a struttura portante mista in cemento armato e travi d’acciaio, si appoggia leggera sul terreno della radura; le pareti vetrate a tutt’altezza inondano di luce soggiorno, cucina, sala da musica e studio, mentre le testate dei bracci della Y sono cieche. Il rapporto con la natura e il paesaggio è componente fondamentale del progetto: mutevoli visuali rendono privilegiato lo spazio cerniera centrale con affacci a est, nord e sud-ovest. Un edificio a grande trasparenza, al piano terreno, con spazi a terrazza che segnano la transizione verso l’esterno, protetti dalla copertura; un patio è ricavato nella sagoma della casa. In realtà, la villa si radica profondamente nel suolo, contrapponendo alla luminosità assoluta del piano terreno un piano interrato, con spesse murature e volte. La camera padronale nell’ala est prende luce laterale attraverso il declivio del giardino; le stanze per gli ospiti a ovest sono illuminate per mezzo del patio; il garage, rivestito da una lamina metallica ondulata, si colloca nell’ala minore.
Densità di materia nello scavo del piano interrato e luminosa leggerezza del piano terreno: il contrasto produce...
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