La nuova sede Fater rappresenta un’emergenza architettonica in un contesto urbano di edilizia diffusa. Due “edifici”, correlati dal medesimo corpo scale ed ascensore, si sovrappongono pur stabilendo una chiara separazione. La parte inferiore con geometria a parallelepipedo propone vetrate a tutt’altezza nei prospetti; lo svuotamento volumetrico contribuisce ad alleggerirne l’immagine. Il volume superiore, dedicato agli uffici dirigenziali, si configura come un anello a geometria complessa: un forte segnale urbano, in marcato contrasto con l’orizzontalità del corpo sottostante da cui sembra staccarsi come sospeso in aria.
La dualità compositiva si riflette in differenze strutturali, tecnologiche, impiantistiche. La struttura portante inferiore consiste in un telaio a pilastri e travi in calcestruzzo, rivestiti in acciaio. Il volume superiore, a struttura portante in acciaio, è sospeso su tripodi in tubi d’acciaio; la facciata attiva a doppio involucro a specchiature triangolari ne valorizza geometria e struttura. Elemento tecnologico caratterizzante è il posizionamento della parete vetrata sul versante interno del reticolo d’acciaio, con montaggio delle lastre dall’interno.
Al sesto livello, il vuoto interposto fra i due corpi accentua la separazione fisica; il solaio contiene una vasca d’acqua con percorsi panoramici in legno e grandi fori circolari, con funzione di lucernario, presenti anche nei solai ai livelli inferiori, consentono di diffondere luce naturale anche nei punti più interni. Questi, insieme alla distribuzione degli spazi, creano scorci variabili in verticale e diagonale a diverse altezze, formando ambienti di lavoro ad elevato benessere. Terrazze e percorsi esterni individuano luoghi di relax e socializzazione. La modularità dell’edificio definisce spazi interni flessibili e agevola le trasformazioni, separando elementi strutturali da partizioni interne e concentrando in un nucleo centrale bagni, ascensori, scale e cavedi. La...
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