Pechino: una metropoli tra passato e futuro | The Plan
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Pechino: una metropoli tra passato e futuro

Steven Holl Architects | Herzog & de Meuron | Kengo Kuma and Associates | OMA | GMP - Von Gerkan, Marg und Partner | MADA S.P.A.M. | Paul Andreu | Foster + Partners

Pechino: una metropoli tra passato e futuro
Scritto da Michael Webb -

In occasione delle Olimpiadi, Pechino ha attirato l’attenzione mondiale anche grazie a nuove e straordinarie architetture. Lo Stadio Olimpico di Herzog & de Meuron, il Terminal 3 dell’Aeroporto di Foster + Partners, e la sede della CCTV di OMA, sono mirabili opere architettoniche e ingegneristiche nate dalla collaborazione con Arup e con i principali istituti cinesi di architettura e design. La Cina ha sbalordito il mondo intero con la realizzazione di opere eccellenti, compiute in tempi record, arricchendo ulteriormente una città che negli ultimi quindici anni è stata ricostruita quasi completamente. Questi edifici, insieme ad altri recenti, appaiono come il simbolo della nuova ricchezza e della fiducia in se stessa di una nazione sopravvissuta a un secolo e mezzo di povertà, invasioni, tumulti e oppressione; mostrano anche un legame di continuità con il passato e sono, per la loro grandezza monumentale, indubbiamente paragonabili agli edifici storici, quali il Tempio del Cielo e la Città Proibita.
Per comprendere appieno questo risultato, bisogna visitare il Centro di sviluppo urbanistico di Pechino, situato a sud della Piazza Tiananmen, dove, collocato su una parete, un bassorilievo in bronzo mostra la città racchiusa nelle sue mura, così come appariva nel 1949, quando era ritenuta la città medievale meglio conservata al mondo. Durante il ventennio successivo, seguendo il modello sovietico, venne sottoposta ad una spietata modernizzazione: le antiche mura, di cui si è salvato soltanto un frammento, furono demolite e sostituite da un’ampia circonvallazione, il centro cittadino attraversato da ampie arterie stradali, i quartieri residenziali invasi da nuove fabbriche, e il grande spazio aperto al centro della città lasciò il posto alla sconfinata piazza per le parate militari di Tiananmen, l’equivalente della Piazza Rossa a Mosca. Ai tempi della Rivoluzione Culturale era persino stato proposto di sostituire la Città proibita con un nuovo edificio...

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