Il Muziekgebouw è un nodo cruciale per il progetto di conversione del porto di Amsterdam. Situato in una penisola che ospitava depositi portuali, l’auditorium è l’edificio conclusivo di un ampio progetto di ristrutturazione del porto ad est della città ed era l’ultima parte rimasta da edificare dopo il completamento del piano di West 8 per l’isola di Sporenburg e Borneo. Il nuovo fronte sul fiume Ij si estende per oltre due chilometri ed è destinato prevalentemente a edifici per uffici. Il piano della municipalità comprendeva l’indicazione sull’altezza delle costruzioni, sull’uso dei materiali e prescrizioni specifiche per gli ultimi tre edifici: lo scalo portuale per le navi passeggeri, un hotel di lusso e infine l’auditorium. Quest’ultimo progetto, assegnato a 3XN dopo un concorso internazionale indetto nel 1997, è il fiore all’occhiello dell’intera operazione, un edificio pubblico inteso come attrattore per il recupero dell’area. L’idea di Kim Herforth Nielsen e del suo team era quella di costruire la sala concerti all’interno di un cubo di vetro, sormontato da una grande copertura - all’interno della quale dovevano essere alloggiati gli uffici e una delle più grandi biblioteche della musica al mondo - e incastonato in uno zoccolo che, per precisa indicazione del piano urbanistico di Rem Koolhaas, doveva creare un elemento unificante tra l’auditorium, l’hotel e il terminal. Il parallelepipedo è inoltre secato da un altro elemento, una sala più piccola destinata alla musica jazz, il BIMhuis, considerato un elemento indipendente dal Muziekgebouw. Ma in corso d’opera, soprattutto per ragioni finanziarie, la grande copertura è stata ridimensionata ed è diventata una tettoia illuminata, secondo l’interpretazione dell’architetto una sorta di grande lampada urbana. Il progetto è composto di pochi elementi ben calibrati: l’ampia copertura, le vetrate all’interno delle quali si intravede il massiccio parallelepipedo di cemento della sala da concerti, lievemente...
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