L’intervento architettonico per la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano si è reso necessario per risolvere la difformità normativa, adeguare e rinnovare gli impianti tecnologici e per ampliare gli spazi tecnici, coinvolgendo le strutture murarie e la meccanica di scena. Nell’ambito dei lavori si distinguono il restauro conservativo dell’edificio storico, il nuovo volume per la torre scenica, gli spazi direzionali ed amministrativi e la proposta di sostituzione dell’edificio già della Banca San Paolo. Il restauro conservativo riguarda la parte del Piermarini ed il volume ottocentesco.
L’intervento ha ripristinato decori, finiture e la struttura originaria rimuovendo le superfetazioni ed ha alzato il pavimento della platea per offrire una migliore visione del palcoscenico. L’innalzamento della torre scenica risponde alle nuove esigenze, con la formazione di un doppio graticcio tecnico che eleva la quota di copertura. In questo settore è prevista anche la costruzione ipogea della fossa scenica. Sul retro si recupera il vuoto della corte, al di sopra della copertura si demoliscono i corpi edilizi aggiunti e si costruisce un nuovo elemento a pianta ellittica dove trovano posto camerini e spogliatoi.
I nuovi volumi al di sopra dei tetti esistenti sono realizzati con struttura portante in calcestruzzo e con profilati in ferro, entrambi con un rivestimento esterno in Botticino classico. Per la facciata dell’ellissoide si è scelto un rivestimento frangisole a elementi verticali. Per la torre, una facciata ventilata con disposizione a lastre lisce orizzontali “a maglia sfalsata”, dotata di un sistema di illuminazione “a cielo stellato”: 850 corpi illuminanti a fibre ottiche (faretti ad incasso a 8 led) in apposite feritoie nella superficie, alloggiati fra la struttura in cemento armato ed il rivestimento in marmo; la rete elettrica passa attraverso la camera d’aria del rivestimento.
L’ellissoide ha una superficie composta da aste in...
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