Nell’area sud di Milano, vicino alla Fondazione Prada, un ex sito industriale destinato al deposito di ossigeno, risalente ai primi anni del Novecento e situato in via Vezza d’Oglio, è stato trasformato in uno spazio culturale polifunzionale su iniziativa di Francesco Sicilia, Natascia Milia, Alberto e Lorenzo Querci. L’area oggetto dell’intervento di recupero e riconversione si caratterizza per una piazza trapezoidale di 1.200 m² che connette tre volumi distinti in dialogo tra loro: l’area eventi Magma, la galleria d’arte Scaramouche e il bar ristorante Lubna. Il progetto, firmato dallo studio q-bic, conserva le tracce della storia del luogo e al contempo si apre all’innovazione e al continuo rinnovamento della città e del suo stile di vita. «Gli spazi industriali sono vuoti urbani, preclusi alla città. Sia quando sono in attività sia quando cessano la loro funzione, sono perimetri inaccessibili» raccontano Luca e Marco Baldini, fondatori dello studio fiorentino q-bic. «Ecco perché abbiamo voluto pensare a una piazza, un luogo centrale che fosse l’esatto opposto del vuoto urbano precedente. Uno spazio libero di socialità su cui si affacciano nuove attività».
Il sito rivela la sua storia passo dopo passo, con elementi in ferro preesistenti che si mescolano al calcestruzzo esaltando l’autenticità del luogo. Un luogo che avvolge totalmente, sospeso tra passato e presente, dove l’architettura si fa accogliente. Quella che un tempo era la sala macchine dell’impianto, ospita oggi l’area eventi Magma, uno spazio che, come evoca il nome, è stato immaginato come una massa in movimento, che può essere interpretata di volta in volta in maniera diversa. L’ambiente, di 900 m², è caratterizzato da pilastri metallici e pareti al grezzo, che richiamano la destinazione industriale dell’edificio preesistente. Il tetto originale è stato demolito a favore di una ricostruzione più stabile e funzionale, che preserva però la forma della copertura a shed in ferro, con nuovi lucernari che si aprono sulle falde inclinate del tetto.
Il listening restaurant bar Lubna, nel quale la proposta enogastronomica è abbinata all’offerta musicale, nasce come seconda sede milanese del premiato ristorante Moebius. Unisce i due locali il tema dei cartoon: il nome Lubna fa riferimento all’ eroina del fumetto Ranxerox e Moebius al grande fumettista francese. Lubna si distingue per il suo forte legame visivo con l’esterno: una parte del locale, che si estende su 350 m², è situata all’interno di uno degli edifici storici, mentre l’altra si apre nel nuovo volume semicircolare trasparente che si inserisce perfettamente tra i fabbricati preesistenti. Le ampie vetrate favoriscono l’entrata della luce naturale, mentre una panca in calcestruzzo segna la connessione visiva e materiale tra la piazza e gli interni del locale. L’uso del cemento come materiale predominante dello spazio segue il fil rouge dell’intero intervento di recupero. All’esterno, una parete di 15 m è decorata da moduli girevoli specchiati che, ruotando di 180 gradi, formano una parete che può essere destinata alla proiezione di video immersivi.
Nata nel 2009 a New York e trasferitasi ora a Milano, la galleria d’arte Scaramouche è un luogo dedicato alla cultura e all’espressione artistica. Scaramouche, che nel nome omaggia la serie televisiva tanto cara al gallerista Daniele Ugolini, si afferma come un punto di riferimento per la cultura e l’arte contemporanea, con spazi luminosi e dalle tonalità neutre, progettati per ospitare esposizioni e mostre di artisti internazionali, sia affermati sia emergenti. Inoltre, un loft privato di 200 m² si affaccia sulla piazza interna dello spazio ed è destinato a residenze per artisti della galleria o a eventi esclusivi, degustazioni e showcooking.
L’intervento di recupero dell’area, che ha trasformato il sito industriale in uno spazio polifunzionale, non si è limitato a una semplice operazione di restauro, ma ha messo in atto una vera e propria rifunzionalizzazione urbana, nella quale coesistono le istanze di passato e innovazione, memoria del luogo e contemporaneità.
Luogo: Milano
Completamento: 2024
Superficie lorda: 3.000 m2
Progetto architettonico e degli interni: q-bic
Appaltatore principale: Gruedil
Consulenti
Progettazione elettrica: Tiranzoni
Progettazione meccanica: F.lli Testi Divisione Impianti
Fotografie: Nathalie Krag, courtesy q-bic
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