Formazione: la seconda edizione del Cortina Design Weekend è stata dedicata a questo concetto polisemantico, che racchiude in sé l’obiettivo comune di fare rete e cooperare.
L’evento, che si è svolto dal 12 al 14 luglio, è stato animato da incontri e conferenze presso il Centro Congressi del Grand Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo ed è stato arricchito da una serie di eventi collaterali che hanno portato i partecipanti alla scoperta del territorio.
Una tre giorni promossa e organizzata dall’associazione Cortina for Us, in collaborazione con il Comune di Cortina d’Ampezzo, per far dialogare professionisti, cittadini, enti territoriali e operatori del real estate sui temi dell’architettura e del design, nell’ottica di creare e tutelare un territorio montano a misura di contemporaneità.
I Dialoghi a cura di Dolomiti Contemporanee hanno aperto il ciclo di talk il venerdì pomeriggio con la conferenza dal titolo Paesaggi del design (Ambienti di Formazione). Dolomiti Contemporanee è una realtà ideata e curata da Gianluca D’Incà Levis, operante sul territorio per il recupero e la rifunzionalizzazione di siti naturali e antropici dismessi. Il dibattito si è concentrato sui concetti di formazione e paesaggio, pensato come lo concepiva Edoardo Gellner: come l’indissolubile unione tra la natura e l’azione dell’uomo su di essa. All’incontro hanno partecipato Simone Sfriso, co-fondatore di TAMassociati, Daniele Lago, Chief Executive Officer e Head of Design di Lago, e Massimo Barbierato, fondatore dello studio omonimo.
«La parola design in inglese è una parola estremamente inclusiva»: l’intervento di Simone Sfriso è stato dedicato alla massima vocazione della progettazione, l’inclusività. Essa è strettamente legata al concetto di bene comune, pensato non solo come bene materiale ma anche in termini di capacità delle comunità di goderne, di condividerlo, di usarlo. Ed è proprio la collaborazione la chiave per affrontare le sfide del domani: il futuro non è più un luogo come lo vedeva Leopardi, che si auspicava “magnifiche sorti e progressive”, ma un terreno difficile in cui occorre stravolgere gli schemi di progresso su cui abbiamo regolato finora le nostre azioni.
Il pensiero di Daniele Lago condivide lo stretto rapporto tra design e interazione tra le parti del tutto, in una visione liquida in cui non vi è più confine tra materia, forma, tecnica e persone. Il design è il campo in cui si esperisce l’unione del tutto nella sua massima espressione: l’obiettivo del progresso non è la creazione di nuovi oggetti, ma la possibilità di integrarli tra loro.
Massimo Barbierato, docente dello IUAV di Venezia e dell’Università di San Marino, ha concluso l’intervento auspicando per il futuro la collaborazione come presa di coscienza delle proprie fragilità. Secondo l’architetto, il designer deve farsi custode del bene comune e ha il compito di trasformare la visione antropocentrica, che da secoli condiziona il nostro pensiero, in una visione “ecocentrica”: un nuovo modo di vedere il mondo, che mette al centro l’intero ecosistema.
Con la conferenza a cura di THE PLAN si è conclusa la prima giornata dell’evento. Le infrastrutture sportive: architettura, tecnologia e mobilità per vivere la montagna in estate e inverno, il titolo scelto per la tavola rotonda, moderata da Francesco Chiamulera, fondatore e responsabile della celebre rassegna Una montagna di libri, a cui hanno partecipato Marco Zardini, Presidente Impianti Dolomiti SuperSki, Stefano Lorenzi, Project Manager di Leitner, Fabio Calorio, Head of Brand Extension di Pininfarina, Silvia Prandelli, Senior Principal di Populous Italia, Alessandro Zoppini, Partner di Studio Zoppini, e Benedetto Camerana, Founder di Benedetto Camerana Studio.
Con l’approssimarsi dei Giochi Olimpici Invernali 2026, Cortina d’Ampezzo «si sta rifacendo il trucco»: Marco Zardini ha descritto gli interventi già realizzati e quelli ancora in corso, mirati ad aumentare l’attrattività turistica e la funzionalità dei servizi del territorio. L’obiettivo è quello di rendere gli impianti sempre più tecnologici e collegati tra loro, puntando ad aumentare l’afflusso turistico anche nel periodo estivo.
A proposito di tecnologia sono intervenuti Stefano Lorenzi di Leitner e Fabio Calorio di Pininfarina: l’unione tra i due brand costituisce un punto di partenza fondamentale per l’innovazione della montagna. Il legame tra la Pinifnarina e la montagna ha radici antiche, che risalgono alla fondazione dell’azienda. «Andando in montagna in inverno ho visto l’azione del vento che aveva scavato curve nitide e forme nette nella neve sul ciglio della strada… io volevo semplicemente copiare quelle linee»: nelle parole del fondatore dell’azienda, Giovan Battista Farina detto “Pinin”, già si poteva intuire la proficua collaborazione tra i due brand. Nella seconda parte della tavola rotonda, il dibattito si è spostato sul tema dell’architettura per lo sport. Populous ha progettato alcune delle più importanti architetture sportive degli ultimi anni: lo stadio per le Olimpiadi di Londra 2012, il Tottenham Hotspur Stadium, l’avveniristico MSG Sphere di Las Vegas per citarne solo alcuni. L’intervento di Silvia Prandelli è stato incentrato sul valore del visitor journey, fondamentale, insieme all’architettura, per creare un’esperienza unica, e sull’importanza della flessibilità nella progettazione di infrastrutture sportive. Esperto di flessibilità in architettura è anche Alessandro Zoppini, che con il suo studio si è occupato della progettazione di palasport per i Giochi Invernali di Torino 2006, Sochi 2014 e Pyeongchang 2018. Molto importante per l’architetto è anche il tema dell’eredità delle strutture, cioè delle funzioni che l’architettura assumerà una volta terminato lo scopo per cui è stata progettata. Su questo tema, Benedetto Camerana ha presentato come caso studio il Villaggio Olimpico di Torino 2006: mostrando come sia necessario non solo un pensiero progettuale lungimirante, ma anche l’assegnazione di una funzione post olimpica nell’immediato. Lo spazio, secondo l’architetto, dovrebbe solo essere dato in prestito per il periodo dei giochi e subito riassegnato una volta terminati. A questo tema si affianca anche quello del ricordo: è fondamentale che rimanga un segno a memoria di un evento, come è stato fatto per esempio con l’Arco di Torino.
La giornata di sabato si è aperta con i Dialoghi a cura di Lombardini22: la conferenza dal titolo Diamo Forma all’azione! ha visto la partecipazione di Alessandro Longo, di L22, Cristiano Pistis, alla guida di Eclettico Design, Business Unit di Lombardini22 che si occupa di Hospitality, e Vincent Spaccapeli, CEO di Eatour e Partner di Save the Planet. Anche l’incontro di sabato ha ripreso il tema del bene comune, proponendo le Regole d’Ampezzo come esempio da seguire: un ordinamento che da secoli tutela il territorio e lo gestisce come un patrimonio di comproprietà indivisibile. Vincent Spaccapeli ha invece presentato il modello di impact investing come strumento concreto per la sostenibilità: esso si compone di tutte le forme di investimento inscrivibili nei bilanci di un’azienda che possono creare sia un utile economico sia un vantaggio concreto in termini di sostenibilità. Infine, Cristiano Pistis ha illustrato le strategie di Eclettico Design per l’hospitality: programmi basati su artigianalità, tradizioni e materiali locali.
Gli incontri presso il Grand Hotel Savoia si sono alternati a visite guidate sul territorio e a eventi serali alla scoperta di realtà artigianali locali, come la Falegnameria Menardi, per concludersi con la giornata di domenica, interamente dedicata alla visita della colonia dell’ex Villaggio ENI di Borca di Cadore. Durante la mattinata i partecipanti hanno potuto esplorare e conoscere da vicino l’avveniristico progetto nato per volontà di Enrico Mattei e sviluppato da Edoardo Gellner, che qui collaborò anche con Carlo Scarpa: paesaggio, natura, cultura, architettura erano stati pensati per convivere in un progetto visionario, di cui oggi Progetto Borca coglie l’eredità con le iniziative svolte insieme a scuole di design e università di architettura nazionali e internazionali.
Luogo: Cortina d’Ampezzo (BL) – Data: 12/14 Luglio 2024
Organizzatori: Cortina for Us e Comune di Cortina d’Ampezzo in collaborazione con THE PLAN, Dolomiti Contemporanee, Lombardini22, Era Group Immobiliare, Cortina Smart Road, Progetto Borca
Main Partner di Cortina d’Ampezzo: Audi
Premium Partner: Unipol Sai Assicurazioni, Zandonella Assicurazioni
Partner: Cortinabanca, La Cooperativa di Cortina, Falegnameria Menardi, Leitner, Pininfarina, Architetto Francesca Moreni, Aqualy, Fondazione Cortina, Dolomiti Innovation Valley, Santa Margherita, Boite, Confindustria Belluno Dolomiti, Menardi Ruggeri Nassivera Architects
Partner Culturali: Maggioli Editore, Una montagna di libri, SID - Scuola Italiana Design
Partner Tecnici: Se.Am. Cortina, Cortina Marketing, Associazione Albergatori di Cortina, Cortina Skiworld
Media Partner: PG Solution
Patrocinio: Ordine Architetti Belluno, Fondazione Architettura Belluno Dolomiti, Provincia di Belluno, Regione Veneto
Salvo diversamente indicato fotografie Teresa De Toni
Tutte le immagini courtesy Cortina for Us