Il palazzo Place Viger a Montréal, in Québec, che ospitava la stazione ferroviaria e un albergo, fu costruito alla fine dell’Ottocento dalla Canadian Pacific Railway. Negli ultimi anni questo edificio storico, caratterizzato da tetti spioventi e torrette circolari, è stato riportato alla vita dalla società di software Lightspeed, che ha deciso di trasformarlo nel suo quartier generale, in grado di ospitare oltre 640 dipendenti. Il progetto di riconversione del palazzo si sta sviluppando in diverse fasi a cura di ACDF Architecture, studio canadese diretto da Maxime-Alexis Frappier, Joan Renaud ed Etienne Laplante Courchesne.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, che conta sei piani fuori terra, i progettisti hanno riportato alla luce l’anima del palazzo, riscoprendo e mettendo in risalto i muri in mattoni rossi e pietra grigia, le travi in legno e le strutture in acciaio. La terza e più recente fase di questo processo, completata un anno fa, ha coinvolto una superficie di oltre 900 m2 situata agli ultimi due livelli dell’edificio. L’intervento ha trasformato questi spazi di deposito in una sequenza di ambienti con postazioni di lavoro, sale riunioni e aree per corsi di formazione. Un percorso giocato su un marcato contrasto in termini cromatici e di illuminazione: la hall di sbarco degli ascensori si presenta con tonalità scure e luci basse, mentre i corridoi sono disegnati come gallerie bianche e inondate di luce. Gli ambienti alle due estremità del piano, sormontati dall’intreccio di travi in legno che formano il tetto a falde, ospitano le postazioni di lavoro. Lo spazio di forma circolare collocato in posizione baricentrica è invece concepito come un piccolo anfiteatro, dove alla base della parete esterna in mattoni a vista, dall’andamento curvilineo, trovano posto gradonate in rovere.
La prima fase del progetto di ACDF Architecture si è conclusa a inizio 2015 e ha interessato un’area di circa 2.600 m2 ai piani terzo e quarto del palazzo. All’ingresso del livello più basso si apre la lobby, dove il colore scuro delle strutture storiche in acciaio dialoga con i toni chiari e accesi degli arredi contemporanei.
Il bancone bianco è attraversato da larghe strisce rosse che partono dal pavimento, tagliano letteralmente il fronte e il top del mobile, per poi arrampicarsi sulla parete: la grafica, se osservata da una certa angolazione, assume la forma del logo di Lightspeed. A pochi passi sorgono tre piccole case colorate, dotate all’interno di panche, su cui ci si può accomodare per veloci scambi di idee. Nella zona ristoro, di fronte alla parete attrezzata a cucina, i tavoli sono disposti in modo da racchiudere uno spazio rettangolare azzurro in cui trovano posto gli sgabelli, come annegati in una piscina.
Successivamente, nella primavera del 2017, è stata completata la seconda fase del progetto, che ha rinnovato un’area di oltre 1.000 m2 nell’ala ovest del primo piano. Qui si trovano una serie di open space con postazioni di lavoro e sale riunioni: ogni zona è caratterizzata da una diversa tonalità di colori pastello. Al di là della lunga parete in mattoni e in pietra, si apre quella che un tempo era la hall di confine tra le stazioni ferroviarie Viger e Berri, oggi trasformata in un ampio spazio comune in grado di ospitare 300 persone.
Ora che è stata terminata anche la terza fase, l’ultimo passaggio sarà la quarta, nella quale ACDF Architecture è incaricata di progettare tre possibili layout per una superficie di 2.300 m2 al secondo livello dell’edificio, tenendo conto delle necessità di distanziamento legate alla pandemia.
Luogo: Montréal, Canada
Committente: Lightspeed POS
Completamento: 2020
Superficie lorda: 10.000 m2
Progetto degli interni: ACDF Architecture
Appaltatore principale: Construction Busch
Consultants
Impianti elettrici e meccanici: BPA
Foto courtesy ACDF Architecture
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