Il complesso alberghiero sorge in un lotto sito all’interno di uno svincolo stradale in un’area chiaramente appartenente al territorio della città diffusa contemporanea, nella piana tra Napoli e Caserta, l’antico ager campanus, nel Comune di Gricignano di Aversa. Si tratta di luoghi che non appartengono più alla natura ma non possono nemmeno definirsi città in senso stretto, risultando dalla contraddittoria e conflittuale giustapposizione di nuclei compatti e di edilizia diffusa, di aree verdi, di zone agricole ed industriali, di grandi centri commerciali, di luoghi di svago e di brandelli di storici borghi rurali.
Il progetto ha assunto come punto di partenza: la complementarità di geografia e storia.
Il complesso edilizio, a partire dalla specificità del sito, dalla precipua scelta tipologica, dal programma funzionale, dalle dimensioni, dalle idee spaziali e dal senso delle sue forme, si pone in relazione con il più ampio contesto geografico naturale, conferendo alla geografia il ruolo di strutturazione di questo indifferenziato territorio urbano.
L' altro concetto fondativo, che ne conforma non solo l’appartenenza al contesto ma ne connota anche i modi di relazionarsi dei volumi e degli spazi, è direttamente connesso all'azione di riparare, di trovare rimedio all'estrema frammentazione e saturazione del contesto offrendo spazio.
L'albergo genera tensioni spaziali in sintonia con le linee forza del paesaggio sia geografico che delle infrastrutture viarie. Gli spazi esterni e gli spazi comuni interni si relazionano creando trasparenze, traguardi e moltiplicazioni, in una dinamica tale da riuscire a ricostruire, attraverso l'articolazione delle soglie e delle sequenze degli ambienti, un’immagine qualificante di un contesto problematico.
Insediandosi nella parte settentrionale del lotto, l’albergo è stato strutturato anche con l’intento di ricreare spazi in cui la dimensione privata ed intima, necessaria alla vita di una struttura ricettiva, prevalga sulla dimensione pubblica e rappresentativa. L’edificio, volumetricamente composto dalla giustapposizione di due corpi stereometrici collegati tra loro, definisce attraverso la sua organizzazione planimetrica una serie di spazi racchiusi e protetti ma sempre proiettati verso il suo immediato intorno.
Il blocco meridionale del complesso risulta posizionato perfettamente parallelo al preesistente edificio per uffici in modo da definire con esso una chiara relazione. Quello settentrionale, invece, ruotando di circa trenta gradi rispetto al primo, si relazione all’asse autostradale determinando una sequenza di spazi aperti.
Il punto di intersezione tra i due volumi è fortemente caratterizzato dalla presenza di una pensilina dalle dimensioni generose al di sotto della quale è posto l’ingresso principale e gli spazi di accoglienza. La hall, fulcro e snodo per le funzioni pubbliche poste al piano terra, è l’elemento spaziale attraverso il quale, grazie alla presenza di ampie vetrate, è possibile percepire gli spazi aperti circostanti. Nell’area sud ovest del piano terra si trovano gli spazi dedicati ad eventi e congressi, mentre in quella nord-est è posto il bar-ristorante aperto verso il solarium e la piscina.
I tre livelli superiori dell’edificio sono composti da tre diverse tipologie di camere: suite, superior e standard.
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Vista da Sud/Est. La pensilina d’ingresso e la testata Est del corpo settentrionale.
Vista da Sud. La composizione dei volumi ha, nella pensilina d’ingresso, il suo fulcro.
Vista da Nord/Est del blocco settentrionale. Il volume, relazionandosi all’asse autostradale, sottolinea attraverso la scansione degli elementi architettonici la preminente orizzontalità dell’ager campanus
Vista della corte Ovest. L’articolazione planimetrica e volumetrica del complesso è tutta tesa a scandire il luogo ed a generare spazi di forte carattere relazionale con il contesto.
Vista dal cavalcavia autostradale. Il volume si staglia nel paesaggio relazionandosi all’asse autostradale ed all’emergenza paesaggistica del Vesuvio sullo sfondo.
Alla stereometricità ed all’astrazione dei volumi si contrappone la loro matericità e la forte scansione di ombre e di luci.
Vista da Sud con in primo piano la pensilina dell’ingresso principale, fulcro della composizione volumetrica, che accoglie il volume vetrato dell’atrio e della reception.
Vista della testata Ovest del blocco meridionale. L’articolazione del volume ne accentua la tettonica, dando presenza e senso alle spazialità interne ed esterne.
Vista dal ristorante sugli spazi esterni a Sud. I volumi e la loro articolazione esaltano la continuità tra spazi interni ed esterni.
Vista della reception. L’ articolazione spaziale sottolinea la sequenza reception/atrio/pensilina d’ingresso, creando una chiara relazione col volume preesistente degli uffici.
Vista della zona notte della suite.
Vista dalla camera standard verso la loggia ed il paesaggio.
Schizzo fronte sud con pensilina d’ingresso.
Schizzo impianto planimetrico.
Le infrastrutture viarie e le differenti giaciture dell’edificio.
Ferruccio Izzo (Losanna 1960) è architetto e professore associato di Progettazione Architettonica ed Urbana presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.Ha lavorato negli studi di W. Blurock (LA), E. Catalano (Boston), R. Meier (NY) e D. Chipperfield (Londra).Ha insegnato alla London Metropolitan University (1992/96), alla Cambridge University School of Architecture (1995/96), alla Facoltà di Architettura di Alghero (2002/03), alla Technische Universität Wien (2010-2012).Nel 1994 ha fondato lo Studio Alberto Izzo & Partners.E’ coordinatore del Master di II Livello in Progettazione di Eccellenza per la Città Storica.Ha progettato edifici pubblici e privati tra i quali:Social Housing nell’ex sito industriale ICMI-Napoli;Edificio scolastico nella Manifattura Tabacchi di Napoli;Biblioteca ad Aviano;Stazione Circumvesuviana di Pioppaino;Scuola Materna a Vicenza;Cittadella Giudiziaria di Salerno e Recupero urbano del complesso monumentale Santa Chiara a Pisa con David Chipperfield.